Descrivendo, qualche tempo fa, su queste stesse pagine, l’importanza di un disco come “The Chapters Live”, il quale permetteva per la prima volta di godere della visione complessiva del puzzle musical-concettuale le cui tessere erano state disseminate in ordine sparso nella brillante discografia dei suoi autori, l’avevo definito un prodotto prettamente “only for fans”, gli unici in grado di comprendere nella sua interezza il significato più “profondo” di un’operazione del genere.
E se quel lavoro non presentava caratteristiche straordinariamente adatte al reclutamento di nuovi adepti, questo nuovo “Remember when”, un sostanzioso “raccoltone” suggellante la chiusura del contratto di collaborazione con la SPV, appare viceversa come uno splendido mezzo attraverso il quale avvicinarsi all’arte straordinaria dei Saga, una band che da quasi trent’anni ci regala emozioni sotto forma di hard-prog-pomp dal taglio “tecnologico” e poppettoso.
Un Cd doppio, comprendente brani dagli ultimi sei lavori (escludendo, ovviamente l’ultimissima prova discografica “Trust”, pubblicato sotto l’egida della nuova etichetta Inside Out) della band, ma che grazie alla presenza di canzoni estratte dal live “Detours”, consente all’ascoltatore di andare ancora più indietro nella storia dei nostri canadesi, apprezzandone, grazie alle varie “Wind him up”, “The flyer”, la reggae-ggiante “Humble stance”, “On the loose”, “How long”, ecc., una luminosità interpretativa e una fantasia compositiva che parte da lontano e si mantiene pressoché inalterata fino ai giorni nostri, con una costanza di rendimento artistico piuttosto rara.
Le tracce maggiormente recenti si confondono, infatti, per validità complessiva, con i “classici” del passato in un flusso ininterrotto di melodia e tensione, sottolineando anche il gusto di chi si è occupato di selezionare una tracklist (agevolato, comunque, da una carriera con pochi passi falsi!) nella quale sono inseriti anche alcuni tasselli di quel famoso mosaico “a capitoli” (prelevati sia dal platter dal vivo, sia dalle loro collocazioni originali) di cui abbiamo già disquisito e che (come già sapevamo, del resto, visto che per molto tempo è in questa maniera “isolata” che li abbiamo amati) dimostrano ancora una volta di saper brillare di luce propria anche quando estrapolati dal contesto del concept di appartenenza.
“Remember when” è, dunque, per quanto concerne il “target” cui si rivolge, una sorta di complemento a “The Chapters Live”: gli affezionati sostenitori del gruppo credo troveranno, come accade spesso quando si tratta di un “Best of”, pochi incentivi per il suo acquisto (se non, eventualmente un impulso squisitamente collezionistico, ma la mancanza d’inediti frena un po’ anche tale opportunità!), mentre è veramente ideale per chiunque voglia avere un’efficace panoramica (sebbene parziale) di quello che i Saga sono capaci di fare con le note e con la classe. L’ho detto anche altre volte, ma oggi non è adducibile il benché minimo pretesto; assoggettatevi con fiducia a questo suono in continuo equilibrismo tra i generi, erudito, sagace e altresì accessibile, sensibile eppure anche divertente, elegante e in ugual modo incisivo, con un’unica avvertenza … attenzione, perché può creare dipendenza.
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