Cari e vecchi Cheap Trick, che gioia poter assaporare nuovamente l’ineguagliabile fragranza dei loro pezzi, specialmente se l’occasione è direttamente collegata a un nuovo album di inediti dopo ben 6 anni di raccolte, live e tanta, tanta confusione. La definizione giusta per collocare in maniera corretta il nuovo ‘Rockford’ è “All American Record”! Sembra infatti che il passaggio forzato attraverso le forche caudine dell’industria discografica contemporanea (con l’approvo alla validissima SPV) e le conseguenti secche compositive (oramai alle spalle) abbiano fatto lievitare la componente elettrica dei nuovi pezzi debitamente plasmata e adattata alle influenze (da sempre) a tutto campo del quartetto statunitense.
Dobbiamo perciò considerare l’opener ‘Welcome To The World’ una vera e propria dichiarazione d’intenti: rapida, incalzante, con il tiro di chitarra inconfondibile di Rick Nielsen a scandire il ritmo e il chorus semplice e accattivante. L’intensa attività live del gruppo (si parla di circa 200 concerti l’anno) deve aver fatto propendere Zander e soci per una produzione live, fresca e rotonda come una bibita ghiacciata in questa estate torrida e l’esempio migliore lo troviamo all’altezza della traccia numero 4, ‘Come On Come On Come On’ è un rock’n’roll dinamico influenzato dal candore dei Beach Boys ma anche intriso dalla migliore tradizione southern. L’abbraccio caloroso di ‘Perfect Stranger’ è l’ottimo viatico per apprezzare le sfumature, neanche troppo vagamente Beatles, dell’album anche se la scelta di destinarlo a primo singolo è azzardata: poco melodica e priva dell’ inprinting necessario per scalare le classifiche di Billboard.
Non mancano i riferimenti al blues tanto cari a ZZ Top e Rolling Stones (‘One More’) e tantomeno alla “old school’ brevettata proprio dagli stessi Cheap Trick (in compagnia di Journey e Heart a dire il vero) a cavallo tra i seventies e gli eighties con ‘This Time You Got It’, connubbio vincente tra arena rock, reminescenze west coast e il caldo e accogliente timbro country.
‘Rockford’ è la migliore celebrazione di trent’anni di carriera che proprio attraverso i solchi di questo dischetto può accellerare nuovamente avvalendosi di ritrovati stimoli mantenendo la stessa invidiabile attitudine.
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