Copertina 7,5

Info

Genere:Gothic / Dark
Anno di uscita:2006
Durata:non disponibile
Etichetta:Prophecy
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. GLAS SPIRIT
  2. TRAVELLER'S REST
  3. NIGHT'S GRACE
  4. SUMMER BLED
  5. CLOSE
  6. THE SUNCLAD
  7. PEREGRINA SUBLIME

Line up

  • Patrick Schaad: vocals
  • Maria D'Alessandro: vocals
  • Rebecca Hagmann: violin
  • Christoph Steiner: drums
  • Christine Schüpbach-Käser: violin
  • Anouk Hiedl: flaute
  • Fredy Schnyder: others

Voto medio utenti

La Prophecy non sbaglia un colpo. Se decide di mettere qualche gruppo sotto contratto, pubblicandogli il cd di esordio, come in questo caso, vuol dire che la band in questione merita eccome!
E’ la volta degli svizzeri Nucleus Torn, formazione composta da ben sette elementi, usciti con questo album dopo ben 3 anni di duro lavoro e ristampato per l’occasione dalla Prophecy dopo il buon successo delle prime 500 copie autofinanziate dal gruppo stesso.
Premettendo che di metal in senso lato in questo disco non ce n’è, è veramente un piacere ascoltare ed anzi immergersi nelle ora candide ed ora inquiete atmosfere narrate dal duetto composto da Patrick Schaad e Maria D’Alessandro, capaci di passare a composizioni quasi natalizie e tradizional-popolari (come l’opener “Glas Spirit”) ad altre schizofreniche e proggose come la seguente “Traveller’s Rest”, il tutto con molto gusto e raffinatezza, senza scadere praticamente mai (a patto di essere appassionati del genere ovviamente) in momenti banali o, ancor peggio, di pura noia.
Prog rock, folk, metal, dark…tutto questo si fonde nelle composizioni dei Nucleus Torn, che nel finale piazzano la tripletta vincente con “Close” (un toccante solo di Maria), “The Sunclad”, quasi una colonna sonora, completamente ammantata di piano e flauti, che si vanno a scontrare col violento inizio, in pienissima chiave metal stavolta (i migliori Opeth?), della lunga “Peregrina Sublime”, un vero omaggio a Katatonia ed Agalloch, tanto per citare uno dei miglior act della Prophecy Productions.
In definitiva un debutto coi fiocchi che, qualora si attestasse maggiormente ed in maniera decisa su atmosfere metal, ci sentiremmo di consigliare a tutti; così stando le cose invece non potranno che rimanerne affascinati coloro che possono commuoversi anche senza una chitarra distorta, tra passaggi pesantemente folk ed onirici, a volte bucolici, spesso progressivi nel senso più stretto della parola e solo raramente ammantati di quella componente solitamente apprezzata dai nostri lettori.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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