Copertina 6

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2003
Durata:75 min.
Etichetta:Elektra
Distribuzione:Universal

Tracklist

  1. FRANTIC
  2. ST. ANGER
  3. SOME KIND OF MONSTER
  4. DIRTY WINDOW
  5. INVISIBLE KID
  6. MY WORLD
  7. SHOOT ME AGAIN
  8. SWEET AMBER
  9. UNNAMED FEELINGS
  10. PURIFY
  11. ALL WITHIN MY HANDS

Line up

  • James Hefield: vocals, guitars
  • Lars Ulrich: drums
  • Kirk Hammet: guitars
  • Robert Trujillo: bass

Voto medio utenti

Difficile spogliarsi di tutti i pregiudizi che, nel bene e nel male, hanno accompagnato i Metallica nell'ultimo decennio, soprattutto quando il disco da recensire viene presentato come un ritorno al metal più duro e grezzo, in contrapposizione con album come "Load" e "ReLoad" che hanno scandalizzato soprattutto il pubblico europeo ed in particolare i fan della prima ora. E' arrivato dunque il momento: dopo una campagna promozionale che non ha risparmiato neanche i particolari più trucidi pur di creare attesa (esporre in questo modo la disintossicazione di James Hetfield è stata veramente un mossa di bassa lega) è finalmente la musica a dover parlare. Per dovere di cronaca va subito chiarito che non siamo assolutamente in presenza di un ritorno alle radici, e per quanto possa sembrare strano, "St. Anger" non rappresenta neanche un proseguo dei due famigerati dischi precedenti; questo album mostra effettivamente la volontà d'imboccare una nuova strada, come annunciato da Lars tempo addietro. Il nuovo sound del quartetto, arricchito per l'occasione dal produttore Bob Rock al basso, che sostituisce il dimissionario Jason Newsted, mostra una prolissità strutturale che segna una ripresa del mood di "...And Justice Far All", reinterpretato però in maniera completamente diversa rispetto al passato: dove prima c'era tecnica e complessità musicale ora si preferisce puntare sul groove e su un'ascendente modernista decisamente palese, anche se questo non basta a fare di "St. Anger" un disco nu metal. Le influenze mutuate da band come System Of A Down, tra l'altro pubblicamente apprezzate da James, sono solo una piccola parte del minestrone sonoro che i Metallica hanno scelto di rielaborare; c'è punk, hardcore ed industrial, a volercele trovare ci sono anche le tanto sbandierate citazioni degli ultimi Meshuggah e, perché no, è presente anche del thrash assieme ad una buona dose di sperimentazione. Si passa così da ottimi episodi come "Frantic" e "St. Anger", inficiati da una struttura non indovinata ma abbastanza classici nell'approccio, diretto ed intricato al tempo stesso, a brani più intimisti ma sempre indubbiamente pesanti come "The Unnamed Feeling" e la conclusiva "All Within My Hands", non dimenticando song maggiormente dirette come "Shoot Me Again", "Dirty Window", dall'orientamento quasi punk e arricchita da un accattivante refrain, la moderna "Purify" e "Sweet Amber"; come promesso dalla formazione, non c'è spazio per lenti o ballate. Una parola a parte merita la particolare produzione: i Metallica si sono sempre distinti per un sound assolutamente perfetto, curato sin nei minimi particolari, non a caso il black album, disco uscito più di dieci anni fa, viene ancora preso ad esempio quando si parla di produzioni impeccabili. Anche in questo caso "St. Anger" segna un'inversione di tendenza, le sonorità s'incupiscono, si fanno meno leccate e meno curate ed è soprattutto la batteria di Lars a risentire di questo cambiamento. Il familiare e grasso suono di rullante a cui il piccolo danese ci aveva abituato viene sostituito in questa sede da un freddo beat metallico, quasi industriale, e l'intero drum set assume una dimensione più chiusa, volutamente "low fi", che purtroppo incide sul risultato finale più in maniera negativa che positiva. E' palese lo sforzo compiuto dalla band per cimentarsi in qualcosa di nuovo, ed arrivare a mettersi in discussione dopo più di venti anni di carriera è sicuramente una cosa apprezzabile; indubbiamente in questo disco i Metallica suonano veramente quello che vogliono, anche perché una realtà del loro portata non ha più bisogno di strategie commerciali per vendere, la sola pubblicazione di un disco nuovo, ed il conseguente ovvio interesse dei mass media, basta ed avanza a creare la necessaria attenzione. Sfortunatamente "St. Anger" risulta un esperimento riuscito a metà: le strutture chilometriche di quasi tutti gli episodi minano seriamente la qualità del disco, l'ispirazione non è certo quella dei tempi d'oro e, allo stato attuale, la proposta della band risulta sicuramente meno interessante se confrontata con quella di formazioni attuali più fresche ed meno impacciate dal peso degli anni. E' doveroso aggiungere che "St. Anger" viene aiutato moltissimo dal nome Metallica: sicuramente non mi sarei prodigato in analisi così attente se non si fosse trattato del loro nuovo disco, e probabilmente neanche voi lo avreste fatto. Ci saremmo fermati dopo qualche ascolto catalogando l'intero platter come mediocre e nulla di più, ovviamente dopo decine di ascolti si entra nell'atmosfera del disco e s'iniziano a notare tante piccole soluzioni che inizialmente vengono trascurate, e questo porta inevitabilmente ad un maggiore apprezzamento. Non siamo di fronte al disco del ritorno, quindi, e neanche ad un'ulteriore passo verso il mainstream; questa volta i 'tallica hanno voluto fare a modo loro, ben consci della possibilità concreta di perdere parte del proprio bacino d'utenza; solo per questo andrebbero rispettati, purtroppo non basta il rispetto per le intenzioni a rendere "St. Anger" un disco con le qualità per andare oltre una sufficienza stentata.
Recensione a cura di Francesco 'HWQ' Bucci
Metallica-St.Anger

Perche' dare la sufficienza? Non sono riuscito ad ascoltare meta' canzone...Inascoltabile. Un altro album targato Metallica di basso profilo con tronfie composizioni senza forma sonora .Un St. Anger che anela all'inettitudine stilistica ovvero a composizioni grossolane . La fresca ed energica Nothing else matters adesso ha raggiunto la sufficienza

Ridicoli

Leggo solo commenti ridicoli, senza fondamento e sicuramente autocommiseranti. Se quest'album fosse stato pubblicato da un gruppo side project di un qualche artista più o meno sconosciuto arrivava al 7/8, e molti avrebbero scritto che i Metallica dopo load e reload dovrebbero lasciare spazio a gente come questa.

Il fondo è stato toccato

Incomprensibile come gli sia venuto in mente di poterlo pubblicare.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 03 ago 2011 alle 14:56

A me il disco è piaciuto; un azzardo certo ma un scelta coraggiosa che molti secondo me hanno apprezzato. Molti di più invece cavalcano il mainstream che recensioni ingiuste e sommarie come questa hanno generato. Ormai dire che questo disco piace è un reato....... grazie a voi tutti. Assurdo!

Inserito il 24 apr 2009 alle 13:09

a me il disco fa ribrezzo. ma è facile giudicarlo ora. recensirlo a bruciapelo quando uscì non penso sia stato facile.

Inserito il 15 apr 2009 alle 20:51

bruciate sto album!

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