Attivi sin dal 1988 e accreditato di status da cult-band, i tedeschi Desaster giungono al quinto full-lenght, oltre ad un’altra miriade di releases.
Forti di un’attitudine satanica di lungo corso, rinvenibile anche nei warnick che i quattro si sono scelti, ci riversano addosso circa 50 minuti di death/thrash grezzo come lo si usava negli anni ’80, e i riferimenti a bands come Celtic Frost, Venom e Destruction sono evidenti, ma ultimamente le band che suonano così sono molte, ma poche possono vantare di essere tra i primi movers della scena, tra questi i Deathwitch e appunto i Desaster.
Quello che però non muta è la qualità delle registrazioni nel loro complesso. Passi la produzione grezza che fa tanto old-fashioned, ma le composizioni purtroppo scimmiottano un passato glorioso, un passato che, purtroppo per loro, è stato e non potrà più essere.
I pezzi buoni ci sono, c’è anche un certo flavour proto-black, ma nulla che lasci gridare al miracolo.
Pezzi come “Ghouls To Strike” e “The Blessed Pestilence” hanno sì un flavour maligno, hanno un fascino antico, sono veloci ma risultano totalmente fuori dal tempo, così come la cattiveria che ci mettono.
Gli amanti delle vecchie cose forse troveranno diletto e interesse in questo disco, ma gli altri avranno ben pochi motivi per soffermarsi su questa release.
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