Sembra che agli After Forever – a differenza dei loro connazionali Within Temptation – abbiano capito in fretta che è dai loro fan che dipende il futuro della band, e che mettersi a copiare gli Evanescence non porta automaticamente al successo. Rispetto al precedente “Remagine” il six-piece olandese ha infatti deciso di tagliare via gli aspetti pop-rock ed industrial un po’ troppo controversi che gli avevano rimediato più di una critica, e di tornare ai tempi di “Invisible Circles”. Metal melodico, potente e sinfonico è quello che ci offrono gli After Forever per questo loro quinto full-length, di sicuro il miglior lavoro da loro realizzato con la recente line-up orfana di Mark Jansen, il quale lasciò la band dopo il secondo album per fondare gli Epica. I primi due album della band resteranno sempre inarrivabili, ma questo nuovo “After Forever” riesce nel già difficile compito di non farli rimpiangere: se da un lato c’è la voglia di aprirsi a soluzioni più orecchiabili (da cui gli enormi richiami al primo album dei Nightwish) dall’altro si nota un timido ritorno delle sonorità estreme degli esordi, il risultato è dannatamente ben fatto e convincente sotto ogni punto di vista soprattutto per il fatto che la componente heavy non viene mai messa in secondo piano. Ottima la produzione (ma c’era da aspettarselo), mentre l’esecuzione di tutti i musicisti offre soluzioni interessanti e tecnicamente elaborate anche quando le canzoni si appoggiano a strutture semplici. In molti casi l’ago della bilancia si sposta con piacere verso il progressive-power metal à la Symphony X, ritagliando anche ampie porzioni strumentali che si contrappongono alle stupende vocals di Floor Jansen (più eclettica e intraprendente del solito). Gli After Forever hanno finalmente trovato l’alchimia giusta con la nuova line-up e si accingono a dare del filo da torcere a qualunque altra band sinfonica con female vocals!
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