Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2007
Durata:78 min.
Etichetta:Roadrunner
Distribuzione:Warner

Tracklist

  1. IN THE PRESENCE OF ENEMIES PT. 1
  2. FORSAKEN
  3. CONSTANT MOTION
  4. THE DARK ETERNAL NIGHT
  5. REPENTANCE
  6. PROPHETS OF WAR
  7. THE MINISTRY OF LOST SOUL
  8. IN THE PRESENCE OF ENEMIES PT. 2

Line up

  • James Labrie: vocals
  • John Petrucci: guitars
  • Jordan Rudess: bass
  • John Myung: keyboards
  • Mike Portnoy: drums

Voto medio utenti

Scampoli di talento preda di una sicurezza nei propri mezzi che quasi infastidisce. Schegge di musica di qualità pregiata immerse in note e armonie ben realizzate ma che tranne qualche eccezione non lasciano il segno né imprimono impronta alcuna nell’universo emotivo dell’ascoltatore, forse anche a causa di una musa ispiratrice meno generosa perché offesa dalla tranquillità arrogante di chi ormai sa di essere “arrivato” e di non poter perdere più nulla: ecco i Dream Theater targati 2007, ed ecco la loro nuova release, “Systematic Chaos”.
Eccoli di nuovo puntualissimi, come succede da circa 7 anni a questa parte, a raccontare in musica un’altro capitolo della loro saga artistica che, nonostante un aspetto formale sempre abbastanza differenziato, fin dalle prime note fa già capire alle orecchie più smaliziate dove porterà, quali luoghi artistici attraverserà, in cosa peccherà e cosa dimenticherà in altre dimensioni spazio-temporali. A priori varrà però di nuovo la pena di non sottovalutarlo, perché sarà comunque capace di quei guizzi artistici, di quegli scampoli di talento che continuano ancora a non essere roba alla portata di tanti. Basteranno pochi esempi per capirlo, come le melodie strumentali di “In The Presence Of Enemis Pt. 1”, il riff di “Forsaken” o la raffinatezza di “Repentance” – non invece le due suite finali (nella loro interezza), che paiono in realtà un’ulteriore conferma di quanto i Dream Theater di oggi saprebbero fare ma che, s’indovini il perché, non riescono più a fare fino in fondo.
“Systematic Chaos” non ammalia, ma a tratti si apprezza e in parte si ammira, nonostante i momenti francamente trascurabili che propone (“The Dark Eternal Night” su tutte), per via di un talento e una classe che invece non possono essere trascurati. E forse anche per questo si sopportano senza troppa pena anche le tante citazioni stilistiche che in un’oretta e mezza di musica i Nostri accumulano (dai Queensryche ai Pink Floyd, dagli Opeth ai Muse, dai Pain Of Salvation, ai soliti Metallica e Rush, questi ultimi chiamati in causa in maniera spudorata nell’intro di “In The Presence of Enemies Pt.1”), e che di anno in anno diventano sempre più invadenti.
L’album solleverà innanzitutto il solito polverone di polemiche che si staglia attorno ad ogni uscita dei teatranti, e poi (!) piacerà o non piacerà, ma per certo continueranno a mancargli quelle canzoni che sappiano ficcarsi nella testa e nel cuore dell’ascoltatore, e sopravvivere nel tempo. Composizioni così non ce ne sono ed è un peccato, perché ciò che il gruppo propone oggi, sarà anche al di sotto delle sue capacità, ma rimane comunque poca roba. E’ un peccato anche perché questa band era stata capace di album indimenticabili e se solo si sforzasse maggiormente di focalizzare le idee e asciugarle di boria, probabilmente ne sarebbe ancora capace.
Recensione a cura di Enzo Pignataro
Caos ordinato

Con il deal con la storica label indipendente Roadrunner(ma ormai grande come una major),i nostri esasperano più marcatamente il lato heavy da sempre amato da Petrucci & Portnoy e se ne escono con un album non de tutto bello,ma potente e capace di pagine anche più dark fantasy come"Forsaken"(bellissimo il video),"The Dark Eternal Night"e la suite finale "In the Presence of Enemies".

Che casino, altro che sistematico!

Non ho mai capito perchè molti recensori e fans hanno detto che con questo album i DT stavano risalendo la china. E' il loro peggior disco, confuso, tutte le tracce, eccetto forsaken e la prima parte di In the presence sono costellate di esagerazioni che rovinano l'ascolto come le vocals di Portnoy, the ministry è noiosa per 14 minuti. E' bastato mettere qualche distorsione in più per far dire al metallaro medio che era un bel disco. Mah..

Sicuramente non uno dei peggiori

Un 3, 5 più verso il 4 che verso il 3, un disco di indiscusso valore tecnico, niente male, ci sono stati dischi migliori.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 13 ott 2024 alle 23:08

Io lo trovo molto forte questo disco..è pieno di atmosfere cupe, che però hanno il loro fascino, Forsaken è la mia preferita! Aspetto il prossimo! **

Inserito il 06 feb 2024 alle 19:37

Io lo trovo molto forte questo disco..è pieno di atmosfere cupe, che però hanno il loro fascino, Forsaken è la mia preferita! Aspetto il prossimo! **

Inserito il 30 set 2023 alle 01:31

Io lo trovo molto forte questo disco..è pieno di atmosfere cupe, che però hanno il loro fascino, Forsaken è la mia preferita! Aspetto il prossimo! **

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.