Ci fu un tempo in cui gli Overkill di Blitz, Verni, Gustafson e Falck pubblicavano “The Years Of Decay”. Vennero poi gli anni 90, in cui a dispetto di un ottimo “Horrorscope” assistemmo ad un rapido quanto irreversibile calo di qualità degli album proposti che al massimo potevano risultare ascoltabili.
Ogni qual volta si arriva alla pubblicazione di un nuovo lavoro, si spera comunque che il gruppo abbia trovato la forma necessaria per risalire la china, anche perché nel recente passato, tra tanta spazzatura, qualcosa di buona c’era (si fa riferimento ad episodi di “W.F.O.” “From The Underground And Below” e “Necroshine”).
Purtroppo, anche questa volta le pur deboli aspettative sono completamente disattese. Questo “Immortalis” è il disco INUTILE per definizione, al suo interno non si scova un guizzo d’ispirazione nemmeno passando finemente al setaccio ogni singolo brano. Anche le linee vocali tenute da Blitz, che fino ad ora non aveva mai deluso, raggiungo la noia dopo appena un paio di pezzi. Verni è ormai completamente perso, i giorni in cui partoriva giri di basso geniali come quello di “Horroscope” sembrano appartenere ad un’altra era geologica.
Prestazione scadente anche per la batteria, in parte perché il nuovo acquisto Ron Lipnicki (ex Hades) pare senza un briciolo d’inventiva, in parte perché, ancora una volta, la produzione del disco è pietosa.
Sulle chitarre meglio evitare di soffermarsi in quanto il paragone col passato diventa di album in album sempre più scandaloso.
A questo punto viene da domandarsi: ha ancora senso per gli Overkill pubblicare dischi?
La risposta è NO.
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