"E' molto probabile che questi brani ti facciano schifo, non rammaricarti, almeno non avrai buttato via 20 euro per comprare il mio cd": così il cantautore aquilano Andrea Diletti ci invita all'ascolto senza alcun impegno per il nostro portafoglio del suo primo cd ufficiale autoprodotto che fa seguito alla sua lunga militanza come solista di Drupi (2001-2004), apripista ad un live di Samuele Bersani ed una fase finale del Festival di Castrocaro ripresa da Rai uno in prima serata. Il disco sta ottenendo dignitosi consensi in rete (alcuni brani sono tra i più scaricati su" 1su1000.it"), caratterizzato da uno stile personale e sofisticato che può fare breccia nel folto mercato del pop melodico italiano, intriso di momenti dolci ("Ora" e l'acustica "Un sentiero per il cielo"), ritmiche funky che evidenziano la presenza del basso ("Sono solo un uomo"), melodie ariose sostenute da un sontuoso tappeto di chitarra e tastiere ("Nelle mani degli dei") e grinta rock dai toni misurati ma incisivi (bello il guitar solo centrale di "Piccoli fiori d'Africa", brano che non sfigurerebbe ad un festival di Sanremo), il tutto condito da testi scritti in modo semplice che ruotano intorno ad incertezza, momenti di difficoltà, rapporti personali con gli altri e con Dio.
Un cantautore promettente e molto spontaneo che chiede solo di essere ascoltato.
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