Gli inglesi Intense giungono con "As Our Army Grows" al secondo album (l'esordio "Second Sight" risale al 2004), e si segnalano come una rocciosa formazione di Heavy & Speed Metal che deve sicuramente molto agli Iced Earth, ma anche agli Annihilator ed ai Jag Panzer più potenti. Bisogna sicuramente sottolineare la prova strumentale del gruppo, sopratutto quella dei due chitarristi, Nick Palmer e Dave Peak, ma non si può dire lo stesso per quanto riguarda quella del cantante Sean Hetherington, sì potente ma allo stesso tempo troppo monocorde e, riprendendo il paragone con gli Iced Earth, solo lontano "cugino" del miglior Matthew Barlow, come lascia trasparire la drammatica "Insanity's Call", mentre poi con l'altra canzone "sentita" del disco, la power ballad "Strange New World", gli Intense sembrano rifarsi maggiormente ai Metallica.
Se i due brani appena citati sono proprio quelli che mostrano il lato più melodico della formazione inglese, e a "Our Last Hope", peraltro quello meglio riuscito dell'album, tocca il compito di esprimere il loro pathos epico, la maggioranza dei pezzi punta invece su composizioni dalla ritmica martellante ed aggressiva, sebbene sempre ammorbidite da interessanti fraseggi solisti. Ed infatti, "As Our Army Grows" per pestare pesta (vedasi canzoni come "Mirror Shroud" o "Trojan Transmission"), inoltre offre sicuramente spunti tecnici di spessore, ma questo non basta ancora per fare la differenza, anche se tutto sommato rimane un discreto lavoro che potrà trovare i propri estimatori.
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