Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2007
Durata:151 min.
Etichetta:Frontiers
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. MADALAINE
  2. HUNGRY
  3. SEVENTEEN
  4. STATE OF EMERGENCY
  5. TIME TO SURRENDER
  6. HANGIN ON
  7. HEADED FOR A HEARTBREAK
  8. ONLY LOVE (PREVIOUSLY UNRELEASED ON ALBUM)
  9. CAN’T GET ENOUGH
  10. LOOSEN UP
  11. EASY COME EASY GO
  12. RAINBOW IN THE ROSE
  13. IN THE DAY WE’LL NEVER SEE
  14. UNDER ONE CONDITION
  15. LITTLE DIRTY BLONDE
  16. STAR TRIPPER (PREVIOUSLY UNRELEASED ON ALBUM)
  17. YOU ARE THE SAINT I AM THE SINNER
  18. IN THE HEART OF THE YOUNG
  19. ALL I EVER WANTED (PREVIOUSLY UNRELEASED ON ALBUM)
  20. SKIN TIGHT (PREVIOUSLY UNRELEASED ON ALBUM)
  21. SOMEDAY SOMEWAY (PREVIOUSLY UNRELEASED ON ALBUM)
  22. NEVER (PREVIOUSLY UNRELEASED ON ALBUM)
  23. BLIND REVOLUTION MAD
  24. DOWN INCOGNITO
  25. SPELL I’M UNDER
  26. HOUR OF NEED
  27. JUNK YARD DOG
  28. THE LUCKY ONE
  29. LIKE A RITUAL
  30. IN FOR THE KILL
  31. NO MAN’S LAND
  32. WHO’S THE ONE
  33. WRITTEN IN THE WIND (PREVIOUSLY UNRELEASED ON ALBUM)
  34. UNTIL THERE WAS YOU (PREVIOUSLY UNRELEASED ON ALBUM)
  35. WITHOUT WARNING (PREVIOUSLY UNRELEASED ON ALBUM)
  36. GIVE ME MORE (PREVIOUSLY UNRELEASED ON ALBUM)

Line up

  • Kip Winger: vocals, bass
  • Reb Beach: guitars, vocals
  • Rod Morgenstein: drums
  • Paul Taylor: keyboards, guitar
  • John Roth: guitar

Voto medio utenti

Dopo il live “retrospettivo” dei Dokken, la Frontiers licenzia un altro prodotto apparentemente all’insegna del classico “come eravamo”, scegliendo questa volta come protagonisti i fantastici Winger.
Si tratta anche in questo caso di un lavoro complessivamente parecchio interessante, sicuramente molto valido per la sua funzione “educativa” rivolta a tutti quelli che li hanno conosciuti e magari imparati ad apprezzare solo grazie all’ultima prova in studio, ma che anche i “fedeli” aficionados del gruppo farebbero bene a non sottovalutare.
Una doppia raccolta di demos che testimonia assai bene quanto i Winger non abbiano mai voluto adagiarsi sugli “allori”, nemmeno quando questi erano talmente consistenti da garantire una posizione comoda e confortevole.
Tre dischi abbastanza diversi, sottomessi ad un’urgenza d’evoluzione sicuramente più forte delle leggi commerciali, i cui brani maggiormente importanti ritroviamo presenti in questa sostanziosa antologia, restituiti in versioni leggermente differenti e meno “levigate”, e per questo sufficientemente appetibili anche per chi li ha tuttora impressi indelebilmente nella memoria.
Chi ha amato “IV” rileverà presumibilmente una superiore affinità con le canzoni poi inserite in “Pull” (“Blind revolution mad”, “Spell I'm under”, “Junk yard dog” e “Who’s the one” sono i gioielli principali di un albo spesso colpevolmente sottovalutato), tuttavia sono altresì quasi sicuro che non potrà sottrarsi al fascino “catalizzante”, nel pieno del tipico hard cromato yankee ad elevato coefficiente di melodia, delle tracce destinate allo spumeggiante debutto (“The Moet et Chandon of the melodic rock genre”, come lo definì Raw Magazine, con canzoni come “Madalein”, “Seventeen”, “Headed for a heartbreak”, “Hungry”, “Time to surrender”, che appaiono ancora oggi una più bella dell’altra, testimoniando una valenza tutt’altro che effimera), nonché farsi ammaliare dall’ardore “tecnologico” di “Can't get enuff”, dallo splendore romantico di “Miles away”, dall’afflato funky di “Loosen Up” o ancora dal delizioso clima AOR di “In the day we'll never see”, “Under one condition” e della temeraria “Rainbow in the rose” (sublime!), alcuni degli hits che resero l’eclettico “In the heart of the young”, una “faccenda” da quindicesimo posto nelle classifiche di Billboard.
Aggiungiamo ben dieci tracce mai apparse sugli album, anch’esse di buonissima qualità (“Star tripper”, “Skin tight”, “Someday someway” e “Written in the wind”, sono le mie preferite), pur senza superare le loro “sorelline” più famose, una registrazione tutto sommato piuttosto soddisfacente e approdiamo al giudizio conclusivo di “Demo anthology”: un acquisto unanimemente plausibile e consigliabile, un’avvincente lezione (o un “ripasso”) di “storia” che meriterebbe, proprio come si fa con i film in videocassetta e Dvd, l’etichetta “adatto a tutti”.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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