Schizzo per gli Schizo!! Eh sì, perchè la mitica cult band italiana che nel 1989 ha dato i natali all'ormai leggendario "Main Frame Collapse" è tornata alla ribalta dopo 18 anni di pausa con un disco assolutamente favoloso!! Il che è oro, considerando che ormai le reunion a livello nazionale e non sembrano essere diventate una moda, facendo leva sull'amarcord dei più anzianotti e dei nostalgici più che su un'effettiva volontà di tornare a suonare metal come Dio comanda.
E se avete anche il minimo dubbio sulla qualità del comeback degli Schizo, basteranno pochi secondi per spazzare via qualsiasi diffidenza: "Cicatriz Black" è un disco violento, marcio, cattivo, sintomo che la vecchiaia non ha portato giudizio e soprattutto non ha smorzato la voglia di spaccare tutto della band siciliana, che riprende il discorso proprio da dove era stato interrotto con "Main Frame Collapse". Dietro al microfono non c'è più Ingo dei Necrodeath, bensì Nicola Accurso, dalla timbrica e dall'attitudine fortemente hardcore, così come la musica del gruppo, votata al più feroce attacco thrash/death senza compromessi di sorta. Con pezzi come "Odium Restitution", "Lacrima Khristi" (introdotta da un pianoforte, ma non illudetevi..dura solo pochi secondi), "M.G. 1942", "Phanatical X-X-X" e "Demise:Desire" gli Schizo si riconfermano tra le realtà estreme italiane più importanti ed influenti di ieri e di oggi, anche dopo quasi vent'anni passati a lasciare prendere polvere agli strumenti. Le altre tracce non sono da meno, riuscendo a calibrare momenti di furia incontrollata molto vicina a territori hardcore o grindcore a fraseggi tipicamente thrash, senza tralasciare momenti meno tesi e serrati ("Agonizing", "The Sicilian Clan", omaggio al grandissimo Ennio Morricone, o "Shine Of Scars", ad esempio). Ovviamente le fila del disco sono ben salde in mano all'estremismo musicale più fiero e becero, complice anche la prestazione vocale esaltante da parte del singer, anche se rispetto a "Main Frame Collapse" si registra una maggiore varietà e maturità nella stesura dei pezzi. In sostanza si può dire che gli Schizo siano cresciuti molto da un punto di vista tecnico, e che di conseguenza anche il processo creativo e di songwriting ne abbia giovato.
A livello di suoni, "Cicatriz Black" è lontano anni luce dalla qualità che sarebbe quasi riduttivo definire pessima di "Main Frame Collapse", permettendoci quindi di godere appieno di questo discone senza diventare matti a cercare le chitarre o la batteria nel fruscìo generale.
Insomma, mettete il disco nel vostro impianto stereo e iniziate a scapocciare e a pogare violentemente contro gli armadi, il muro e vostra madre (che ,quando entrerà in camera vostra per protestare per il volume troppo alto, sicuramente vi sgamerà mentre vi cimentate in codeste pratiche metalliche...suvvia, è capitato a tutti!!), presi dalla musica furiosa degli Schizo!! Un disco che non può deludere gli amanti della band catanese, e che magari avvicinerà al gruppo tutti coloro che non li conoscono, soprattutto tra i più giovincelli.
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