Da profondi conoscitori di antiche culture musicali (in special modo quelle medievali), gli Ataraxia mettono ancora più indietro le lancette del tempo, conducendoci all'isola di Samotracia. Qui veniva praticato un culto primordiale legato ad una dea devota alla terra, alla notte e allo scorrere del ciclo della natura, gli adepti a questo culto dovevano superare 9 rituali (creazione, dominio, amore, sacrificio, nascita, purificazione, memoria, incoronazione), l'ultimo dei quali però non fu mai svelato. Il mistero che circondava l'isola e la voglia di proporre in musica un periodo in cui il potere della femminilità era legato alla voce ed i ritmi della natura e della vita viene così descritto nei 14 brani, in cui il cantato di Francesca Nicoli viene spesso accompagnato dalla chitarra acustica e si alterna tra sussurri di magici incantesimi, mantra arcaici, profondità oscure, tenebrose e mistiche espresse in molte lingue (anche in italiano), un'atmosfera alla quale la band si è preparata seguendo il proprio istinto, in uno stato quasi ipnotico esaltato dall'uso di ritmiche tribali, orientaleggianti, pads elettronici e percussioni, sempre in bilico tra avanguardia ed una tradizione che recupera l'uso di strumenti come manjira, daf, tar, gong, darbuka. Qualche cenno sul significato dei titoli dei brani: Kremasta Nera è una cascata di 30 metri che cade a picco nel mare Egeo, Axieros il nome dell'inscrutabile dea, Gria Vathra una radura incantata dove i suoni della natura creano una magica sinfonia, Kaviria il prete a cui è affidato il rito dell'iniziazione, Fengari la più alta montagna dell'isola, Klethra l'incantesimo legato all'anima della foresta, Migratio Animae il lungo viaggio dell'anima da una forma all'altra.
Ostico, di non facile ascolto e a tratti anche un po' noioso, ditemi però se c'è in giro un'altra band che riesce a combinare le tradizioni musicali e visive (i loro concerti hanno spesso una cornice molto suggestiva come borghi antichi e castelli medievali) meglio di loro, che, parallelamente a "Kremasta Nera" hanno pubblicato "Spleen", 4 brani ispirati alle poesie di Baudelaire in cui si esplora il mondo decadente di un circo di inizio secolo ed i suoi personaggi.
Le prime 2000 copie sono in digipack ed includono un booklet di 16 pagine, la band è attesa al Wave Gothic Treffen di Lipsia.
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