Tutti sanno che la politica commerciale della Metal Blade solitamente impone loro di mettere sotto contratto gruppi che abbiamo almeno tre morti sgozzati per canzone. In questo caso evidentemente ci troviamo di fronte all'eccezione che conferma la regola. I Three infatti rappresentano una sorta di scommessa, la volontà di aprirsi verso altre esperienze sonore, scegliendo un gruppo che fa dell'anticonformismo musicale il proprio credo. Reduci dal buon successo del precedente "Wake Pig", ristampato l'anno scorso e che avrebbe procurato al gruppo qualcosa come quasi mezzo milione di contatti sul loro sito Myspace e 140.000 downloads da Purevolume.com, il quintetto capitanato dall'eclettico Joey Eppard si è subito rinchiuso in sala di registrazione, assieme ad un mostro sacro come Jerry Marotta (già a fianco di leggende quali Peter Gabriel ed Elvis Costello) per dare vita al primo lavoro realmente composto sotto l'aura protettrice della nuova label. "The End Is Begun" rappresenta una specie di calderone multidimensionale, un enorme contenitore nel quale ogni canzone sembra quasi riprendere una parte delle sonorità di quella che la precede per rielaborarla con influenze nuove, che a loro volta verranno rielaborate nel pezzo successivo. In questo disco trovano posto gli elementi e i richiami più disparati, dai Rush ai Primus, dal Led Zeppelin ai Beatles, dal rock americano alle atmosfere orientaleggianti e al pop, una specie di global music che riesce a stare in piedi grazie all'eclettismo dei musicisti e ad un songwriting di buon livello, anche se a volte altalenante. Le cartucce migliori vengono sparate all'inizio, con la doppietta "The World Is Born Of Flames" / "The End Is Begun", mentre il resto dell'album riesce a sopperire ad alcuni colpi a vuoto ("All That Remains" si poteva tranquillamente eliminare senza intaccare la struttura complessiva, ad esempio) con altre composizioni di buona levatura tra le quali spiccano "Serpent In Disguise" e la conclusiva "The Last Day"). I Three tutto sommato hanno i numeri per poter ambire ad un posto di rilievo nel panorama musicale odierno, anche se per poterli assimilare completamente occorre pazienza e un buon numero di ascolti. In ogni caso un gruppo da seguire.
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