Copertina 5,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2007
Durata:45 min.
Etichetta:Dark Balance

Tracklist

  1. NIGHTFROST
  2. FEAREAPER
  3. FROZEN INSIDE
  4. ICON OF ICE
  5. COLOR OF MY SKY
  6. CONSTANT
  7. IDLESTATE
  8. HEART OF COLD
  9. WINTER OF MY DISCONTENT
  10. BLACK WATER
  11. WINTEREICH

Line up

  • A.Sarkioja: vocals , bass
  • E.Sarkioja: guitars
  • Pete: guitars
  • Kronqvist: drums

Voto medio utenti

Solitamente le band che tendono ad autodefinire il proprio sound si dividono in due categorie: alla prima appartengono quei gruppi che riusciranno a creare o ad alimentare un genere in virtù della loro ispirazione e delle loro idee più o meno innovative; nella seconda trova posto chi di innovativo ha appunto solo la definizione. Il Wintermetal proposto dagli Immortal Soul purtroppo rientra nella seconda fascia, visto che tutto sommato si tratta di un calderone dove trovano posto principalmente i Dark Tranquillity e i primi Children of Bodom. Il pacchetto di undici canzoni proposto dai finnici continua a proporre le tematiche già presenti nei lavori precedenti, ossia una sorta di adorazione e di esaltazione neoromantica dell'inverno e delle sensazioni emozionali ad esso associato, quali la solitudine, l'incredulità ed il vuoto interiore. Il loro proposito è quello di sensibilizzare la società verso i problemi legati al riscaldamento globale, semplicemente portando l'inverno nell'estate, e facendo uscire questo "Wintereich" in pieno di luglio. L'impero di ghiaccio, come già detto, vive e pulsa di sonorità scandinave, alle quali ogni tanto si aggiungono anche qualche melodia che può richiamare pure i Running Wild del periodo "Port Royal"/"Blazon Stone". Nonostante l'album parta piuttosto bene, con il dittico "Nightfrost" e "Feareaper" ad aprire felicemente le danze, ben presto l'album perde di mordente e di ispirazione, tramutandosi in un lungo treno formato da carrozze anonime e scialbe, con canzoni che difficilmente riescono a farsi ricordare neanche dopo ripetuti ascolti. E questo alla fine è un vero peccato, viste le qualità che il gruppo riesce ogni tanto a far emergere. Pur seguendo l'antico teorema secondo il quale è praticamente impossibile comporre brutte canzoni quando si suona del sano death metal svedese, "Winterreich" non riesce a raggiungere una sufficienza piena. Potete tranquillamente passare oltre.
Recensione a cura di Roberto 'Robbyy' Corbatto

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