Indubbiamente tra i migliori esponenti del "nuovo" Power Metal, i danesi
Manticora danno finalmente seguito alla prima parte di questo concept incentrato sulle vicende Lovercraftiane dell'oscuro circo citato nel titolo.
Dopo che "The Black Circus Part 1 - Letters" era stato dato alle stampe dall'etichetta tedesca Massacre, per il nuovo disco ritroviamo il cantante Lars Larsen e soci sotto l'egida della spagnola Locomotive. Ma al di là di quale sia l'etichetta che li supporta, i Manticora sanno dare sfoggio a tutta la loro classe ed abilità compositiva ed esecutiva.
Lars Larsen resta la punta di diamante dei Manticora, grande interprete, potente ed espressivo, ma è decisamente ben supportato dal resto del gruppo, che si dispiega su un sound che potrebbe suonare come la summa delle influenze che vanno dai Blind Guardian agli Iced Earth, dove il Power ed il Thrash Metal si incontrano con intuizioni e propensioni progressive.
Dopo l'introduzione "Entrance", ecco che "Beauty Will Fade" parte subito a doppia cassa, spiccano poi gli spunti melodici e drammatici di "Gypsies' Dance Part 2" (con quei chorus alla Blind Guardian), brano che nel suo lungo break strumentale trova modo di far sfogare l'estro dei musicisti del gruppo. A sorpresa arrivano prima la breve "Intuneric V", incentrata su una chitarra spagnoleggiante, e quindi "Haita Di Lupi", che riprende ed amplifica il tema del breve strumentale che la precede, grazie anche all'intervento del tastierista Andreas Lindahl.
Ci pensa "When The Soulreapers Cry" a riproporre le atmosfere drammatiche, malinconiche, ed allo stesso tempo possenti ed energiche, dei Manticora, e dopo l'altro interludio "Intuneric VI" (questa volta dal taglio sinfonico) i ritmi si fanno roventi con la thrashy "All That Remain". C'è ancora spazio per un ultimo interludio, "Intuneric VII", stavolta non si tratta di uno strumentale ma di un vero e proprio brano, per quanto breve, tra il narrato ed il cantato, di certo con una grande interpretazione di Lars Larsen, che si chiude sulla conclusiva "Of Madness in Its Purity", altro tassello del Manticora's sound, tra l'altro anche quello dove si percepisce maggiormente l'influenza dei Blind Guardian.
Se andrete a ripescare "Letters" dalla vostra discografia, ora potrete fare il paio con la sua seconda parte, trovandovi così per le mani un piccolo gioiellino.
Anzi, vi consiglierei di andare a ripescare pure l'ottimo "8 Deadly Sins".
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