Secondo lavoro per gli scandinavi The Forsaken che dopo il buon debutto del 2001 su Century Media intitolato "Manifest of Hate" tornano a fare centro con un album dello spessore di "Arts of Desolation". La strabordante produzione degli Abyss Studios ad opera di Tommy Tagtren colpisce duro allo stomaco dopo pochissimi secondi ed un turbine di riffs di vecchia scuola thrash investe l'incauto ascoltatore che si ritrova di fronte una band che seppure non trascendentale sa come fare il proprio lavoro e riesce a proporre sicuramente un death metal tecnico quanto basta, aggressivo, non monotono e con un minimo di melodia dove serve, ovvero negli assoli, davvero ben riusciti, punto forte del disco e nettamente di scuola classica, come si può chiaramente ascoltare nella furiosa opener "Incubator". I The Forsaken puntano molto sulla velocità, i brani si attestano mediamente su ritmi vertiginosi sebbene la band non dimentichi di inserire cambi di tempo e continuati breaks per sfuggire dalla pericolosa monotonia che spesso affligge lavori di questo genere; un plauso particolare alla coppia di axeman Stefan Holm/Patrik Persson (quest'ultimo anche al bass) che riesce a macinare una quantità impressionante di ritmi, alcuni chiaramente ispirati alla Morbid Angel school, ed a ripartire subito dopo in assoli classicheggianti che non sfigurerebbero ad essere suonati dal maestro Michael Amott. In definitiva davvero un buonissimo platter questo "Arts of Desolation", frenato solamente da una voce leggermente monocorde e piatta, che rappresenta un po' il punto di incontro tra bands nettamente più frenetiche e pesanti come Carnal Forge e The Haunted e quelle più melodiche e catchy come Arch Enemy ed In Flames, consigliatissimo perlomeno un ascolto a tutti gli amanti del genere.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?