Copertina 7

Info

Anno di uscita:2007
Durata:51 min.
Etichetta:Frontiers
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. I WILL CARRY YOU
  2. I MUST BE BLIND
  3. THANKS TO YOU
  4. EDGE OF FOREVER
  5. LAST CHANCE
  6. RUN
  7. WHEN YOU THINK OF ME
  8. ONE MORE TRY
  9. THE OTHER SIDE
  10. CAROLINE
  11. MEASURE OF A MAN

Line up

  • Michele Luppi: all vocals
  • Tommy Denander: guitars
  • Frankie DeGrasso: drums
  • Fabrizio Grossi: bass
  • Gregg Giuffria, Jamie Teramo: keyboards
  • Mordi Hauser, Joey Sykes: additional guitars

Voto medio utenti

Michele Luppi è indiscutibilmente una delle migliori voci rock del nostro controverso Belpaese e anzi, direi proprio che tanta è la qualità presente nella sua ugola da consentirgli la possibilità di una “tranquilla” sfida “ad armi pari” con i più autorevoli campioni internazionali nel campo della fonazione modulata.
Un’introduzione così “perentoria” richiede, forse, una spiegazione maggiormente articolata: non sono in molti i cantanti capaci di passare con disinvoltura e continuità di “risultati”, dal power-prog metal (seppur personale e mutevole) all’AOR, e questa dote, oltre ad identificare una sostanziosa preparazione tout court, ratifica anche una notevole “apertura mentale”, non sempre così diffusa in questo specifico “universo”. Ottimo con i Vision Divine, Michele è davvero straordinario (ma qui hanno la loro importanza anche le differenti passioni “di settore”) quando si affida a sonorità maggiormente melodiche, quelle stesse che gli hanno consentito di sfornare nel 2005 un eccellente prodotto dal titolo “Strive” accreditato al suo Heaven.
Los Angeles è il nuovo tramite scelto dal singer di Carpi per affrontare questo suo amore per l’Adult Oriented Rock e, in effetti, questo disco risulta una vera e propria celebrazione, attuata attraverso una serie di brani già editi e qui re-interpretati in una trasposizione maggiormente corroborata, di tutti quei modelli che hanno avuto grande importanza nella sua formazione artistica.
Richard Marx, Jeff Paris, Mark Williamson, Gary Moon sono solo alcuni dei nomi scelti da Luppi per quest’operazione, che alla fine si rivelerà per nulla snaturante e assolutamente intrigante.
Ed eccole le canzoni, alcune scintillanti (“I will carry you”, “I must be blind”, “Edge of forever”, “Last chance”, “When you think of me”, “The other side”), altre “solamente” molto godibili (le rimanenti), ma tutte (e dico tutte) impreziosite dalla favolosa laringe del Sig. Luppi, che sa “spingere” o “rallentare”, dare libero sfogo alla sua notevole estensione in maniera saggia e ponderata oppure diventare suadente e squisitamente “romantica”, manifestando una sensibilità interpretativa costantemente ai massimi livelli.
Certo, stiamo parlando di un ormai classico esempio d’albo nato quasi sicuramente sfruttando le potenzialità della tecnologia e della “rete”, che probabilmente non avrebbe mai visto la luce senza tali prerogative, prodotto in maniera leggermente “fredda” e pure lievemente “squilibrata” da Fabrizio Grossi (impegnato anche in ambito esecutivo), e pur sperando che in futuro il nostro protagonista riesca a realizzare un Cd, alimentato dalla stessa ispirazione, con una metodologia più “tradizionale” e una produzione più opportuna, non sono queste le pastoie che possono imbrigliare efficacemente il suo prorompente talento.
Per una doverosa completezza d’informazione, aggiungo un dovuto e ormai consueto plauso al lavoro dell’instancabile Tommy Denander e accolgo con grande entusiasmo e una certa “emozione” l’intervento del “divino” Greg Giuffria; praticamente un cameo (l’intro di “I will carry you”) e tuttavia una presenza di cospicuo significato.
Siamo arrivati ai complimenti finali, dunque, che vanno agli insegnanti di Michele al VIT, per aver contribuito a formare un vocalist così bravo e duttile, a mamma e papà Luppi, per aver fornito la necessaria dotazione genetica al proprio “pargolo”, alla Frontiers, per aver pubblicato un Cd magari perfettibile, ma comunque piuttosto avvincente e, alla fine, a Michele Luppi stesso, per aver scelto di condividere con noi i mille colori della sua appassionante intonazione.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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