Copertina 6,5

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2002
Durata:79 min.
Etichetta:InsideOut Music

Tracklist

  1. NOTES FROM THE PAST - PART 1
  2. NIGHT-BIKE-RIDE
  3. MIRRORS OF YESTERDAY
  4. LEAVING THE HORIZON
  5. IN THE SPACE OF A TWINKLE
  6. FOLKE'S FINAL DECISION
  7. THE NAME BELONGS TO YOU
  8. SECOND JOURNEY INSIDE THE GREEN GLASS
  9. A ROAD IN MY MIND
  10. MORGANISM
  11. NOTES FROM THE PAST - PART 2

Line up

  • Patrik Lundström: lead & backing vocals
  • Roine Stolt: electric & acoustic guitars
  • Hans Lundin: piano, Hammond, Mellotron, synth, vocals
  • Jonas Reingold: bass
  • Morgan Ågren: drums

Voto medio utenti

E' dopo ben vent'anni che questo "Notes From The Past" (titolo quanto mai indicativo sulla natura della reunion e del suo contenuto) segna il ritorno alle scene dei Kaipa, prog band svedese, il cui debutto ed ultima apparizione discografica risultano datate rispettivamente al 1976 ed al 1982.
La band ruota attorno al nucleo originale, costituito dal duo Hans Lundin (keys), Roine Stolt (Flower Kings, Transatlantic....) e completata da Jonas Reingold (già bassista nei Flower Kings), dal batterista Morgan Agren (Zappa, Mats & Morgan), da vocaliost Patrik Lindstrom (Ritual).
Tutto il lavoro si adagia principalmente sui cuscini sonori creati con abilità dalle tastiere, organo hammond, mellotron e sintetizzatori di Lundin.
In primo piano si scorgono le palesi influenze del prog targato 70s con i soliti Genesis e Yes a farla da padrone.
In "Leaving The Horizon", l'intermezzo col faluto non può che riportarci alle atmosfere marcatamente Peter Gabriel. Bello il lavoro di chitarra elettrica, non solo per la sua dolce sonorità atta a riecheggiare l'atmosfera della campagna inglese, ma anche per il suo alternarsi con la chitarra classica.
"Night-Bike-Ride" risulta nel complesso un brano aggressivo, con un inizio alla Jethro Tull, proseguendo per binari cari agli Yes e con un suono di chitarra che, a mio parere, a lungo andare potrebbe un po' stancare l'ascoltatore.
"Mirrors Of Yesterday" è uno dei migliori episodi dell'album. Lundin dà il meglio di se con in primis un opportuno utilizzo dl mellotron, strumento poco diffuso al giorno d'oggi dalle nuove leve.
Oltre modo malinconica, ma piacevole risulta la costruzione sonora operata da Lundin in "In The Space Of A Twinkle", dove le belle atmosfere fanno volare l'immaginazione verso i più remoti campi celesti.
"Folke's Final Decision" ci riporta sulla falsa riga della seconda traccia. Brano nel complesso molto gioioso e frizzante.
L'evocativo e dolce suono dl flauto si ridesta in "The Name Belongs To you", brano di quattordici minuti ne quale ogni singolo elemento della band offre il meglio di se: la ritmica sicura e decisa di Agren, il basso "muto" di Reingold, la chiatrra dolce di Stolt e le già citate qualità di Lundin, formano un tessuto sonoro di buona qualità ed orecchiabilità.
Poca presa sull'ascoltatore potrebbero avere brani come "Second Journey....", "Notes From The Past pt1" e "...pt2", decisamente di profilo qualitativo più basso rispetto alle restanti composizioni.
"A Road In My Mind" è decisamente il capitolo più romantico dell'opera, con la dolce voce di Aleena Lundin e chitarre elettriche e acustiche ad alternarsi nel fare da sfondo alle evoluzioni organistiche.
Di difficile comprensione a mio parere risulta "Morganism", in cui oggni componente offre un saggio delle prorpie qualità, ma che in definitiva non sebrano contribuire logicamente al racconto narrato nell'arco di tutto il concept.
In definitiva "Notes From The Past" è un lavoro piacevole, ma rappresenta essenzialmente un tuffo fin troppo profondo nel passato.
Recensione a cura di Niccolò Aurilio

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