Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2002
Durata:45 min.
Etichetta:Metal Blade
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. LOSING GROUND
  2. SUFFOCATED
  3. I KNOW
  4. THE PERFECT STAR
  5. SUPERHOLIC
  6. FASCINATION STREET
  7. 1 A.M
  8. HOME
  9. REALIZE
  10. SAVE ME
  11. MINE

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Secondo capitolo anche per gli Engine, band in cui militano R.Alder, B.Versailles, J.Vera e P.Parada, che ancora una volta mi stupisce grazie al suo impatto e per la sua durezza.
Superholic è un album duro, potente, incazzato in cui non c'è spazio per riflettere, è tutto messo lì pronto a invadere l'ascoltatore con riff massicci e di grande impatto. L'elemento che caratterizza il tutto è la strordinaria ugola di Ray Alder che dimostra per l'ennesima volta di essere uno dei cantanti più espressivi di tutta la scena; è incredibile la capacità con cui passa da toni inquietanti e tesi a momenti di rabbia e di sfogo. Tutto quello che avrete dagli Engine è un disco diretto, tirato dall'inizio alla fine senza mai fermarsi un attimo. Superholic è il perfetto esempio di come il metal possa evolversi ospitando anche elementi e suoni moderni non disperdendosi e snaturandosi. In ogni canzone c'è qualcosa di nuovo, da suoni campionati ad effettistica, ma sempre di ottimo gusto.... cosa che oggi come oggi è molto difficile da trovare. COme dire, suoni giusti al posto giusto e nel modo giusto.
"Loosing Ground" sarà proprio il brano che vi lascerà intendere tutto quanto detto da me precedentemente, riff che difficilmente dimenticherete. Alder effettua una delle migliori interpretazioni di tutto il disco. Spettacolari le voci filtrate e suoni in backgroud. "Soffocated" continua il discorso aperto con l'opener track mentre "I KnoW" comincia a rallentare leggermente i toni preparando il suolo alla splendida "The Perfect Star", una delle canzoni dell'anno, da amare per le sue atosfere sempre tese e per le chitarre nervose e novrotiche che vi terranno in ansia fino alla liberazione, il ritornello. Tempo la title track, che riporta i toni a quelli iniziali, e ci si imbatte nella cover dei Cure "Fascination Street", molto più pesante rispetto all'originale.... in Engine style! Superholic continuerà ad ammaliarvi con le sue "Home", "Realize" e la strana "Save Me", lenta, ma allo stesso tempo pesante, maliconica e tragica; dopo il brano di chiusura "Mine" non vi resterà altro da fare che rimettere su il disco, non ci sarà altra scelta.
Buon ascolto e lunga vita agli Engine!
Recensione a cura di Elio Bordi

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