Ultimamente a quanto pare il Doom Metal sta prendendo piede in tutte le sue forme nella nostra amata penisola, prima gli Absyman Grief, poi i Thunderstorm ed ora i capitolini
Doomraiser. Che dire? Questo primo Lords Of Mercy è la perfetta fusione fra il Doom Metal più tradizionale che ci sia mixato con le nuove tendenze del settore, niente di rivoluzionario sia chiaro, ma si avverte con facilità una spinta alla base che rende il prodotto molto appetibile. Non credo sia il caso ora di stare qui a fare la lista dei nomi storici a cui si rifanno, vi basti sapere che in 57 minuti si può avere con nitidezza un quadro esatto della loro proposta, ossia marcio e profondo Doom Metal. The Age Of Christ, Metamorphosis e soprattutto Doomalcoholocaust parlano meglio di mille altre parole. Fra i migliori Black Sabbath dell’era Ozzy Osbourne e le atmosfere imponenti dei Candlemass tinteggiate di Blues si cammina lentamente (molto lentamente) in un viaggio onirico e nebbioso. Un plauso va sicuramente fatto alla produzione che infarcisce il sound della band di quello spessore che rende il tutto spesso e oserei dire grasso, ma non va sottolineato nemmeno l’aspetto tipicamente live, grezzo e diretto. Non mi tiro indietro nel dire che finalmente anche in Italia per quanto riguarda questo genere musicale iniziamo ad avere una piccola schiera di band agguerrite e con le capacità giuste per spostare le assi del discorso anche in chiave estera. I Doomraiser ce la mettono tutta, e ci riescono consegnando alle stampe un esordio sudato e potente, doom or be doomed!
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