Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2007
Durata:24 min.

Tracklist

  1. IN A DEEP SILENCE
  2. A LULLABY FOR A DYING
  3. SOLITUDE IN PAIN
  4. MEMORIES THROUGH THE SHADOWS

Line up

  • Andrea Tilberis: vocals
  • Tina Gagliotta: vocals
  • Giovanni Parisi: guitars
  • Davide Di Cioccio: guitars
  • Raffaele Di Maio: bass
  • Mauro Di Maio: keyboards
  • Daniele Ciao: drums

Voto medio utenti

L'originalità non è sicuramente la caratteristica principale degli Embrace My Ruin, formazione napoletana che tuttavia penso sia molto giovane sia dal punto di vista dell'età media dei componenti che degli anni di esperienza. Poco male, perché se da un lato è vero che spunti per l'innovazione possono anche essere cercati e trovati con il tempo, dall'altro è altrettanto palese che senza delle fondamenta solide ogni progetto non abbia ragione di esistere. Problema che non preoccupa affatto questo gruppo, autore di un demo bello e concreto, interessante ed emozionante, fresco e marcescente allo stesso tempo. Sì, perché stiamo parlando di doom/gothic lugubre e funereo, di un ritratto oscuro della vita che lascia aperte davvero poche speranze. L'impianto è quello classico: tempi lenti guidati dai granitici riff delle chitarre e dal pachidermico incedere della sezione ritmica. Qualche licenza a questa formula appare nella traccia conclusiva, in cui qualche sfuriata black metal si alterna ai rallentamenti. Molto riuscito l'approccio vocale, a cui questo demo deve almeno metà del suo successo. Sia che si tratti di growling, di screaming o di parti pulite, il lavoro di Andrea è studiato nei minimi dettagli e contribuisce - insieme all'ottimo lavoro strumentale - a dare una sensazione di omogeneità ai pezzi, cosa che all'esordio è spesso difficile da ottenere. Senza contare che tra le fila della promettente band partenopea troviamo anche una fanciulla che presta la sua voce in alcune parti in cui sprazzi di luce squarciano per qualche istante le tenebre. Molto buona anche la sua prestazione, che senza mezzi termini mi ha ricordato (sia per timbro, che per estensione) una certa Cristina Scabbia, e non credo di esagerare. Ecco, credo che punterei decisamente di più sull'alternanza con queste parti. Dal punto di vista delle influenze, i nomi citati sono sempre gli stessi: My Dying Bride, Katatonia, Novembre. La loro lezione è imparata alla perfezione e applicata con lodevole diligenza da questi sette ragazzi che hanno tra le mani capacità che sarebbe un peccato sprecare. Sarà sufficiente limare qua e là qualche imperfezione (per quanto mi riguarda eliminerei gli inutili assoli) e seguire una strada più personale per mettere definitivamente a frutto questo dono!

Contatti: Email: embracemyruin@libero.it - Web Site: www.myspace.com/embracemyruinweb
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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