Album sfilacciato, senza una direzione precisa. Buona l'iniziale "First time", ottima "Giant", discreta -anche se si poteva sviluppare meglio- la lunga "I believe". Insopportabile il country di "In the night", banale ed insipida "Step out of hell", mal arrangiata e mielosa "Windmill", da sonno "Revolution now", piatta la poppeggiante "Music" (salva solo grazie a Kiske). Preambolo dell'inevitabile (e toccasana) split.
Penso che se nella copertina di questo disco non ci fosse stata la sigla "Helloween", sarebbe potuto anche essere un buon disco, ma con il marchio delle zucche risulta davvero una porchera, soprattutto per dei musicisti autori di immortali capolavori come "Eagle fly free", ecc. ecc...
A mio parere questo album è parecchio sottovalutato. Lo considero il migliore dopo i due "Keeper of the Seven Keys". E' un ottimo misto di tanti generi apparentemente incompatibili.
Non un capolavoro, ma sicuramente molto sottovalutato.