Come ricordato in homepage, oggi è il compleanno di
Blaze Bayley, e mi vedo d'accordo con quasi tutto quanto riportato.
Quasi...
Infatti, continuo a considere "The X Factor", un ottimo album, e ne approfitto per rispolverare una mia vecchia recensione che apparse a suo tempo sull'indimenticao Metal.it
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Dopo la separazione con il singer che li aveva accompagnati negli anni della loro completa affermazione, abbiamo dovuto aspettare ben tre anni per un nuovo studio album da parte degli
Iron Maiden. Alle vocals troviamo l'ex Wolfsbane Blaze Bayley, che onestamente non riesce nell'intento di far dimenticare il precedente singer, ma sinceramente non so quanti sarebbero stati in grado di farlo, ed a dir la verità a me è piaciuto, almeno su disco, dato che nel tour che ha seguito l'uscita dell'album l'ho visto e sentito spesso in difficoltà. Altra novità è la copertina, se per "Fear of the Dark" avevano abbandonato Derek Riggs ma non si erano allontanati dal loro stile, con "The X Factor" il vecchio Eddie viene sottoposto a "torture grafiche" da parte di Hugh Syme.
E' la strutturata e teatrale (con tanto di Canto Gregoriano) "Sign of the Cross" ad aprire il CD, un vero capolavoro, e trovo adatta la voce rauca a profonda di Blaze in questo contesto. Non male anche la seguente "Lord of The Flies" un brano energico ispirato dall'omonimo racconto di William Golding, che preferisco al pezzo successivo, uscito come primo singolo: "Man On The Edge", ma è la seguente "Fortunes of War" a proporsi come uno dei pezzo forti dell'album. "Fortunes Of War" è facilmente accostabile ad "Afraid To Shoot Strangers" sia per il contenuto del testo (ovviamente una condanna alla guerra) sia sul piano musicale. L'inizio lento e meditativo, e le chitarre acustiche sfociano prima in un riffs cupo per poi indurirsi nella parte cantata (e bene!) da Blaze. I toni cuoi e malinconici continuano lungo l'intero album, ma sono più marcati su "Look For The Truth" e "2 A.M.". Più cattive invece "Judgment of Heaven" e "The Edge Of Darkness" ben sorrette dal basso di Harris e con belle parti di chitarra. Ancora due parole su una delle mie canzoni preferite dei Maiden (e non solo di questo album!), la stupenda "Blood on the World's Hand" cantata con grinta e feeling da Blaze, un pezzo dal mood scuro ed oppressivo che riesce sempre a farmi venire i brividi... "Sometimes it makes me wonder..."
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