Dalla Transilvania all'Egitto, passando per l'India. Migliaia di chilometri che i The Vision Bleak hanno coperto concettualmente in soli due anni, a partire dall'uscita del fortunato e acclamato "Carpathia". Non poche sono le novità di questo nuovo "The Wolves Go Hunt Their Prey": in particolare risulta subito evidente l'abbandono delle sonorità sinfoniche a favore di una maggiore pesantezza generale. Dimenticatevi quindi gli inserti di voce femminile, i violini e il piano... ma preparatevi invece a gustare un muro di suono ben più corposo e potente!
Bastano i primi tre pezzi per capire l'andazzo dell'album. "Amala & Kabala" è un'intro finalmente intelligente, che anticipa i temi dell'album in maniera più lenta e ripetitiva senza risultare il solito incipit messo lì a caso perché bisogna per forza inserirlo. La successiva "She-Wolf" appare invece più legata allo stile del precedente lavoro, anche se il riff portante della chitarra è dannatamente heavy (probabilmente il fatto che il duo sia tedesco ha aiutato molto da questo punto di vista) e riuscito. Ovviamente non può mancare la solita tenebrosa interpretazione vocale, alternata a uno screaming diluito con parsimonia, che è ormai diventata il vero marchio di fabbrica di questa band così difficile da inquadrare. Ma il meglio deve ancora arrivare con la terza "The Demon Of The Mire" in cui i nostri dimostrano di essere in grado di comporre ritmiche da spaccarsi la testa in fatto di headbanging. I blast-beat iniziali traggono in inganno facendo pensare a un pezzo più black metal oriented, ma non c'è niente di più sbagliato. Questa carica di potenza annulla un pò l'epicità e l'oscurità creata con la precedente "She-Wolf", ma aggiunge allo stesso tempo un nuovo livello di profondità alla musica dei The Vision Bleak. Che in quest'album si è fatta più ruffiana e commercialotta! Non dico che sia roba da passare su MTV, ma le melodie (soprattutto quelle della trilogia dedicata all'Egitto) sono spesso piuttosto facili da assimilare, e contribuiscono a fare di "The Wolves Go Hunt Their Prey" un disco dalla presa sicura, ma dalla longevità tutta da testare.
In ogni caso una delle migliori uscite del momento, in questo genere in bilico tra gothic, dark, heavy, black e che potrà fare felici trasversalmente gli appassionati in cerca di qualcosa di nuovo.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?