Copertina 9,5

Info

Past
Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:1983
Durata:45 min.
Etichetta:Megaforce

Tracklist

  1. WARLORD
  2. SECRETS OF STEEL
  3. GLOVES OF METAL
  4. GATES OF VALHALLA
  5. HATRED
  6. REVELATION (DEATH'S ANGEL)
  7. MARCH FOR REVENGE (BY THE SOLDIERS OF DEATH)

Line up

  • Eric Adams: vocals
  • Ross Funicello: guitars
  • Joey DeMaio: bass
  • Scott Columbus: drums

Voto medio utenti

Se state leggendo, parto dal presupposto che per chiunque di voi questa band e questo disco non necessitino di presentazioni o di recensioni.
Allora perché siamo qui?
Perché ci sono gruppi ed opere talmente iconici che, sebbene noti a tutti, meritano che si spenda qualche minuto del nostro tempo.
Perché i Manowar sono uno di quei gruppi, rappresentando senza dubbio alcuno un pilastro inamovibile nelle fondamenta della nostra musica preferita.
Perché Into Glory Ride è una di quelle opere, rappresentando senza dubbio alcuno uno degli apici non solo della produzione dei nostri, ma di un intero genere.
E questi sono fatti, che prescindono dal folklore, dalle polemiche, dall'audience spaccata, dal percorso artistico, dal merchandising, dal true metal.

Correva l'anno 1983 quando Into Glory Ride venne pubblicato; se si fa una ricerca veloce si potrà leggere, sulla pagina dedicata ai Manowar dalla più nota enciclopedia on line, che questo album può essere considerato il primo esempio di epic metal.
La celebre foto in copertina, d'altra parte, non lascia spazio a fraintendimenti, così come i titoli delle canzoni (da Warlord a Secret of Steel, da Gates of Valhalla a March for Revenge), tutte a comporre, come tessere perfettamente incastrate tra loro, un vero e proprio manifesto.

La storia ci racconta che in realtà prima di quel momento già Cirith Ungol, Manilla Road, Heavy Load, giusto per fare qualche nome (non me ne vogliano i dimenticati), avevano intrapreso la strada del metal di stampo epico, imperniato su un immaginario ben preciso e su canoni musicali che oggi riconosciamo come chiaramente identificabili; gli stessi Manowar, del resto, avevano dato alle stampe l'anno precedente Battle Hymns, che insomma fin dal titolo era tutto un programma.
Ma quello che riuscì a DeMaio e soci con questo (capo)lavoro fu mettere perfettamente a fuoco quei canoni, elevando il genere al punto di dotarlo di una propria immediata riconoscibilità e, almeno nel loro caso, di una notevole appetibilità commerciale (lo dico a titolo di sincero riconoscimento).

Senza essere dotati singolarmente di rilevanti doti tecniche, ma con l'acciaio fuso che scorreva al posto del sangue nelle loro vene, Eric Adams, Joey DeMaio, Scott Columbus e Ross The Boss diedero vita, nelle 7 tracce e nei 45 minuti di Into Glory Ride, ad un distillato purissimo di testosterone guerriero, summa di tutto quello che, ancora ai giorni nostri, ci si aspetta di sentire e di provare ascoltando epic metal.

Quello vero.

Recensione a cura di diego
Into Glory Ride

Bellissima recensione per un disco che definire storico è poco. Lo stavo riascoltando proprio in questi giorni e davvero, tolta forse la sola Hatred che proprio non sopporto, per il resto siamo di fronte ad un capolavoro che è stato uno dei capostipiti dell'epic metal. Chapeau!

Il cd pioniere dell' Epic

Secret of Steel forgia un genere perfezionando quello che gli stessi Re del Metallo avevano creato con Battle Hymn...Eric Adams è in arrivabile e Joey DeMaio crea un suono inimitabile e maestoso: HAIL KINGS OF METAL!!

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