I Demia sono una band stanziata ad Amsterdam, in Olanda, sebbene i cinque componenti siano di estrazioni diverse. Attivi sin dalla prima metà del nuovo millennio col nome Cancelled, in vista del debutto “Insidious”, licenziato dalla nostrana Scarlet Records, hanno cambiato moniker in Demia, parola di derivazione ebraica dal molteplice significato.
Il disco in oggetto è prodotto dal redivivo Logan Mader, per chi non lo sapesse il chitarrista dei primi due fondamentali dischi dei Machine Head.
Il sound, sebbene etichettabile metalcore, per via delle lampanti influenze melodiche e hardcore, ha tuttavia un nocciolo duro ancorato al thrash e al death metal. La fusione di queste due anime è buona soprattutto nella strutturazione del songwriting, abile ad alternare momenti duri ad altri più leggeri.
Pur non inventando nulla, pezzi come “Sweet Salivation”, “Anemonic”, “Evolutional Regression” e la conclusiva “The End Of Dew And Light” ci danno la misura di una band che ha spessore, che sa scrivere musica e che sa picchiare molto duro, quando vuole, per poi, subito dopo, lenire le ferite con suggestioni melodiche, spesso progressive, sicuramente ben riuscite.
Sicuramente una chance la meritano, visto anche la media odierna delle uscite, spesso fatta di band senza capo né coda.