Alexis Hadefi è un personaggio davvero singolare.
Mastermind dell’etichetta francese Peel Prod., il nostro è anche un valente e poliedrico multistrumentista / songwriter, capace di passare senza apparente imbarazzo dalle chitarre spietate dei post-corer Nostradamus0014, alla batteria del suo stravagante progetto Couack Attack, sino ad arrivare (per adesso!) alla voce, alla composizione e ancora una volta alle sei corde (qui mooolto meno aggressive!) del pop-indie-prog rock di questi Peelgreems.
Una label, insomma, come descritto nel materiale informativo allegato al disco, che si propone di essere il mezzo attraverso il quale il volubile parigino raccoglie le esperienze artistiche (sviluppate anche nei campi della fotografia e del video) giudicate maggiormente stimolanti ed esprime tutte le sue molteplici velleità creative, dando vita ad un collettivo che sappia inventare, esplorare, imparare e crescere.
Intento lodevole, impegnativo e anche abbastanza finalizzato, dacché, per quanto ho potuto valutare finora, se escludiamo l’enigmatico Couack Attack, sia dal gruppo seguace di Converge e Dillinger Escape Plan, sia dai protagonisti di questa disamina si ricavano, ognuno a proprio modo, delle buone sensazioni.
Ed eccoci, dunque, ai Peelgreems e alla loro musica melodica e pacata, in bilico tra tipiche ambientazioni emo-tive e sfumate tentazioni progressive, dominata ora dal fascinoso violino di Aurélien Trigo, che illumina canzoni come “Shine around” e “So far away”, ora dalle atmosfere seventies dell’ammaliante title-track, con il tocco delicato del pianoforte e il suggestivo contributo corale (c’è qualche reminiscenza dei Polyphonic Spree in questa canzone, e ciò non sorprende più di tanto dal momento che Mark Pirro mixa e co-produce il mini) oppure dall’incanto acustico di “Magical things”, un momento alquanto intimo ed ammaliante, e in cui trova posto anche una piuttosto canonica “The magic envelops me”, sebbene gratificata da un bel finale.
“From A to L…” si rivela nel complesso un lavoretto gradevole e abbastanza inusuale, che suggerisce a musicofili e addetti ai lavori di tenere d’occhio le prossime mosse di monsieur Hadefi e dei suoi protetti.
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