Ben ancorati agli Eighities, i Black Raven si cimentano con il loro primo demo ufficiale, composto da cinque canzoni che molto devono a gruppi come Saxon, Iron Maiden, Accept, Raven, Grim Reaper, Blitzkrieg, Angel Witch etc...
Questa giovane formazione, proveniente da Gorizia, si rivela dotata e compatta, con un buon tiro ed in grado di comporre brani convincenti, con le chitarre di Claudio e Giovanni che lasciano una buona impressione.
La prima traccia che incontriamo è quella che prende titolo dal nome del gruppo, una canzone dalle marcate reminescenze NWOBHM, rocciosa e dai ritornelli facili ed accattivanti, ed i Black Raven non ci si discostano da queste posizioni nemmeno con la successiva "Riders of the Grave". L'introduzione di "Live For Metal" consta di un paio dei più classici cliché, quali il rombo di una motocicletta e le note di un carillon, poi il brano si rivela un mid tempo anthemico e potente, con un paio di belle accelerazioni e che in diversi passaggi ricorda qualcosa dei primissimi Manowar.
Il finale ci propone le due composizioni più lunghe (entrambe oltre i sei minuti) ed epiche, che si segnalano anche come le più interessanti del demo. Le chitarre che aprono "Soldier of the Light" fanno inizialmente pensare ai Running Wild, ma la direzione intrapresa nei refrain e negli assoli di chitarra punta più alla NWOBHM che al Power Teutonico, mentre la conclusiva "The Day After" affronta il tema dell'olocausto nucleare con i toni più cadenzati ed enfatici dell'intero lavoro.
Fedeli alla causa, ora serve un pizzico di coraggio in più!
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blackraven1@alice.it
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