Al loro secondo demo, i laziali
Repsel si lanciano sulla scia di un Power Metal fortemente caratterizzato da soluzioni Folk, che anche per l'impiego del violino ricordano parecchio gli Skyclad, ma dove non mancano alcune ingenuità ed incertezze.
Luce ed ombre quindi, che si estendono anche alla prestazione della cantante Marta Iacoponi, che palesa qualche difficoltà già a partire dall'opener, la veloce ed incalzante "Thorog's Flames", strappando invece maggiori consensi nelle parti di violino. Si viene subito spiazzati dalla seguente "Under Reality", un brano strumentale dai ritmi sostenuti e con spunti interessanti, sopratutto grazie alle chitarre della coppia formata da Roberto Dossi e Lorenzo Cantarini. Repentino cambiamento di atmosfere con "Tears Made of Fire", una delicata ballad ben interpretata da Marta Iacoponi, che scorre sulle melodie di un pianoforte e di un violino, ma che, nella parte centrale, si volge anche verso sentieri più energici e sostenuti.
Nella scaletta rimangono ancora un paio di brani, "Holding Arms" che riprende, ed amplifica, il passo veloce di "Thorog's Flames", e la conclusiva "Heritage", canzone che sfora i 10 minuti e dove i Repsel riprendono quanto (pregi e difetti...) hanno già messo in mostra in precedenza.
"Darkness & Confusion": grosse ombre oscure che gravano sul futuro dei Repsel non ce ne sono... ma un po' di confusione, almeno per il momento, invece si!
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