Copertina 7,5

Info

Past
Anno di uscita:1995
Durata:47 min.
Etichetta:Maverick

Tracklist

  1. 1. BORED
  2. 2. MINUS BLINDFOLD
  3. 3. ONE WEAK
  4. 4. NOSEBLEED
  5. 5. LIFTER
  6. 6. ROOT
  7. 7. 7 WORDS
  8. 8. BIRTHMARK
  9. 9. ENGINE NO.9
  10. 10. FIREAL

Line up

  • - Chino Moreno: vocals
  • - Chi Cheng: bass, backing vocals
  • - Stephen Carpenter: guitars
  • - Abe Cunningham: drums

Voto medio utenti

Non voglio tediarvi con le mie vicissitudini private. Però è doveroso precisare che, causa forze maggiori, ho avuto un distacco dal mondo metal durato circa quattro anni. Un periodo nel quale sono successe svariate cose, vedi l'esplosione del power metal, la violenta ascesa del black norvegese, il destabilizzante movimento nu metal, capitoli tutti fondamentali per la Storia della nostra musica preferita. Ed è del capitolo più recente, ossia il nu metal, che voglio parlarvi. Purtroppo nel 1995 non ho potuto vivere appieno il clamore suscitato dall'uscita di questo "Adrenaline" degli americani Deftones, band che insieme ai KoRn ha dato il la al movimento nu metal. A naso, muovendomi in lungo ed in largo tramite le mie sensazioni, credo che l'impatto dei due debutti della bands, sia stato devastante. Scoprire che nel nostro archivio mancano le recensioni di tutti i lavori dei Deftones, beh...per me è stato un durissimo colpo, ed è per questo che ho voluto sprofondare nell'ascolto di tutta la loro discografia, cercando di rivivere - in una sorta di viaggio nel tempo - tutte quelle sensazioni riversatesi sulla scena metal mondiale dodici anni orsono. L'album parte con la chitarra zoppicante di Stephen Carpenter, e "Bored" - questo il titolo dell'opener - ci consegna le chiavi di un Paradiso Paranoico. Questo è il mondo nel quale vivono i Deftones, un mondo pregno di dolore, rabbia, vendetta e voglia di riscatto. Chino Moreno, un vocalist unico, capace di passare con assoluta disinvoltura da urla disumane a dolci sussurri, è la figura preposta alla narrazione di paure e disagi dei nostri tempi. Un inizio da piegare le gambe, ma non c'è assolutamente tempo, visto che sulle nostre teste incombe "Minus Blindfold", con riffoni alla Rage Against The Machine e breaks malati, con continue lacerazioni orali di Moreno. Siamo intorno alla terza canzone del disco, e provo ad immaginarmi la scena; gente non abituata a tali sonorità - intendo nel 1995 - che guarda stupita, a tratti spaventata, il proprio stereo...chiedendosi "è l'Apocalisse???". Nonononono, assolutamente. Eravate di fronte all'inizio di qualcosa di veramente importante, la nascita di un fenomeno di rottura con pochi eguali nella storia. Per celebrare quanto appena scritto, ecco a voi "Nosebleed", una traccia nervosa, frenetica, piena di contrasti, quasi fastidiosa nel suo continuo giocare a nascondiglio. Non da meno la successiva "Lifter", dominata dalla voce da paraculo di Moreno, un imbonitore di prima grandezza. "Root" è l'anima nera dalla band, le chitarre suonano grasse e colano rabbia, mentre il drumming di Abe Cunningham ( inchiniamoci a codesto mostro ) domina la scena, supportato da un folle Moreno, a sprazzi growleggiante. L'atmosfera continua a mantenersi caldissima con "7 Words", con parti rappate, violenti scatti quasi death metal, e continui rallentamenti atti ad accrescere la tensione. 1995, dodici anni orsono, continuate a tenere presente questo fondamentale dato, ok? Peccato non averlo vissuto in diretta. "Birthmark" sembra ricondurre la band dentro percorsi meno battuti dalla violenza e dalla pazzia, visto che la traccia poggia delicatamente su melodie quasi lisergiche, salvo poi vomitarsi addosso sull'abito da festa, tutto il vomito misto sangue, riportando in auge la follia di certi ambienti familiari. L'album si chiude con "Fireal", acida quanto basta per permetterci di socchiudere gli occhi e lasciarci andare verso sonni profondissimi. Un debutto composto e suonato in maniera eccelsa, prodotto in maniera divina da Terry Date, producer che sarà sempre presente nei lavori dei nostri; un disco che avrà certamente aperto una breccia enorme nel mondo metal. Questo e "KoRn", ovviamente. Uhm...ma cosa fate? Dodici anni ed ancora non vi siete lasciati sedurre da tale lavoro? Quando la sirena Deftones chiama, beh...lasciarsi stregare è un piacevolissimo obbligo.
Recensione a cura di Andrea 'ELASTIKO' Pizzini
Adrenaline!!!!!!!!

Sante parole!!!credo che i Deftones siano semplicemente fantastici;Adrenaline è il mio album preferito per quanto li riguardi,ma come non citare "White pony "che è indimenticabile per poi arrivare all'ultimo "Deftones"che non lascia dubbi su di loro.Non da meno è il "B-sides & rarities"!Per uno che da 4 anni si è staccato da questo mondo devo farti i complimenti perchè non hai perso l'"orecchio".Ciao

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