“Use Your Illusion II” non prescinde dalle considerazione fatte nella recensione di “Illusion I”. infatti, anche il capitolo conclusivo dell’opera rock confezionata dai Guns nel ‘91 denota mancanza di coesione tra i brani che lo formano. Tuttavia, ciò si manifesta in modo più contenuto rispetto a quanto visto nel primo “Illusion” grazie ad un minor numero di riempitivi presenti nei 76 minuti di musica che danno forma all’album.
Il disco si apre con la buona “Civil war”, un lento dalle tinte fosche in cui ritmica, voce e testo si compenetrano come da tempo non si ascoltava in un pezzo dei Guns. “14 years” e “Yesterdays” ripropongono il gruppo alle prese con melodie facili e orecchiabili con cui ci si era già abbondantemente saziati nel precedente “Illusion”. A seguire la convincente interpretazione di “Knocking on Heaven’s door” di Bob Dylan e poi “Get in the ring” e “Shotgun Blues” pezzi abbastanza trascurabili ma che si lasciano ascoltare in virtù di un buon tiro complessivo. Nelle due tracce successive ritorna l’intreccio tra melodia e suono rock che caratterizza marcatamente gli “Illusion” e in tutta sincerità inizia a stancare.
“Locomotive” prosegue sulla strada delle canzoni che l’hanno preceduta ma lo fa con un pizzico d’elaborazione in più grazie all’innesto consistente del piano e alla voce nasale di Axl, sulle prime non molto digeribile. “So fine”, invece, propone ritmi onirici e delicati, inframmezzati da spunti maggiormente rock nei quali ben si fonde il cantato di Duff.
Con “Estranged” arriva il pezzo meglio strutturato di tutto l’album. Melodia e partiture prettamente rock qui si amalgamano al meglio come avvenuto in “November Rain”. Nonostante la prolissità, la canzone scorre senza intoppi raggiungendo il proprio apice con l’ottima prova di Slash, che quando vuole riesce a dare ancora spolvero alle proprie capacità. La successiva “You could be mine” con la partenza a base di batteria cui si affianca immediatamente il basso e successivamente la ritmica serrata di chitarra, riporta alla memoria i Guns di “Appetite” denotandosi come il brano migliore di entrambi gli “Illusion”.
In chiusura troviamo “Don’t cry” con lirica differente rispetto alla versione presente su “Illusion I” e subito dopo il pezzo più inutile di tutta la discografia della band. Trattasi di “My wolrd” uno schifoso polpettone rap/elettronico partorito dalla mente di Axl, di cui si poteva fare tranquillamente a meno.
Tralasciando l’orripilante parentesi di “My world”, “Use Your Illusion II” dimostra di possedere un pizzico di qualità in più rispetto al fratello gemello, fermo restando il fatto che da due dischi appena passabili, i Guns N’ Roses avrebbero potuto estrapolare un unico lavoro di qualità ben superiore se solo lo avessero voluto.
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