Nuova band death metal e nuova band tedesca nel rinnovato roster della Metal Blade che continua a fare incetta di giovani formazioni non fenomenali ma decisamente godibili e sopra la media di qualche anno fa.
In effetti in questo caso non possiamo parlare di novellini: malgrado qualche scossone nella line up, i Lay Down Rotten prima di questo ultimo hanno già alle spalle ben 3 albums che gli hanno procurato una piccola ma fedele nicchia di sostenitori.
Il death metal proposto dai nostri è da più parti etichettato come "melodico" ma sono a dir poco distante da tale definizione: certamente siamo lontani dall'efferatezza del brutal et similia, ma i Lay Down Rotten sono ben lungi dal suonare un qualcosa di assimilabile al death svedese, la voce è quantomai death metal al 100%, non ci sono facili concessioni alla melodia, se non un gusto nelle ritmiche (queste sì di vaga origine nordica), ora frenetiche ora cadenzate, ma solo di questo stiamo trattando e non certo di un death metal melodico.
L'album scorre bene in ogni sua parte, la band sa il fatto suo e coinvolge l'ascoltatore con belle trame chitarristiche, impreziosite spesso da assoli efficaci e fulminei; la voce alla lunga potrebbe risultare lievemente monotona e monocorde, tanta è la somiglianza al famoso gorgoglio alla Chris Barnes (anche se non si scende così tanto di tonalità per fortuna), e quindi sono più che benvenute delle variazioni sul tema che qua e là in screaming danno verve alle composizioni dei Lay Down Rotten.
In definitiva un album che nulla toglie e nulla aggiunge al panorama death metal europeo ma che senza dubbio si lascia apprezzare per la propria spontaneità e freschezza, ma rimane comunque consigliato solamente agli aficionados del genere e delle sonorità ultimamente in voga alla Metal Blade.
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