Pestilence - Testimony Of The Ancients (Reissue 2021)

Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2021
Durata:81 min.
Etichetta:Hammerheart Records

Tracklist

  1. THE SECRECIES OF HORROR
  2. BITTERNESS
  3. TWISTED TRUTH
  4. DARKENING
  5. LOST SOULS
  6. BLOOD
  7. LAND OF TEARS
  8. FREE US FROM TEMPTATION
  9. PROPHETIC REVELATIONS
  10. IMPURE
  11. TESTIMONY
  12. SOULLESS
  13. PRESENCE OF THE DEAD
  14. MINDWARP
  15. STIGMATIZED
  16. IN SORROW
  17. CHEMO TERAPY
  18. PRESENCE OF THE DEAD
  19. THE PROCESS OF SUFFOCATION
  20. LOST SOULS
  21. TWISTED TRUTH
  22. TESTIMONY
  23. CHRONIC INFECTION
  24. STIGMATIZED
  25. OUT OF THE BODY

Line up

  • Patrick Mameli: guitars, vocals
  • Marco Foddis: drums
  • Tony Choy: bass
  • Patrick Uterwijk: guitars

Voto medio utenti


Quest’anno oltre a festeggiare l’anniversario dell’album più noto dei quattro di Frisco, occorre ricordare che non è il solo da festeggiare.
Ebbene si, perché c’è anche da celebrare il trentesimo di quel gioiellino dei Pestilence che con questo album raggiungono il punto più alto, dopo arrivò “Spheres” ma questa è un’altra storia ovviamente.
La casa conterranea degli arancioni alfieri del death metal lo celebra degnamente in un doppio vinile includendo la terremotante performance che la band tenne nel 1992 al Dynamo Open Air.
Occorre dire che per chi non lo sapesse, almeno per i più giovani, che questo album era nato con una grande incognita avendo perso uno dei cardini della band ovvero Martin Van Drunen andato a formare gli Asphyx.
Questo album però annovera al basso un calibro pesante come Tony Choy degli Atheist ed è un disco dove il death metal viene innervato di strutture melodiche e spunti prog vedasi le strumentali che fanno bella mostra all’interno.
Qui abbiamo pezzi grandiosi dal calibro dell’opener serratissima “The secrecies of horror” alla pesante “Twisted truth” ma dal solo stupendo; che dire poi di uno degli apici compositivi del disco “Land of tears”, un brano semplicemente perfetto dove aggressività, tecnica e virtuosismo sono in perfetto bilanciamento tra cambi di tempo e un solo stupendo che coniuga melodia e classe.
Altro pezzo di pregiata fattura “Stigmatized” dalla partenza bruciante con un riff che ha fatto storia; brano di death metal che non disdegna aperture melodiche ma conservando la violenza e l’aggressività.
Le tastiere qui sono dosate a dovere e fanno da tappeto atmosferico; le vocals di Patrick Mameli qui alla prima prova al microfono è aggressiva e intelleggibile.
La ristampa conserva la potenza dell’originale non toccando la scintillante produzione a cura di Scott Burns, un grande disco che non è invecchiato di un secondo, anzi conserva inalterata la sua bellezza estrema, da avere!

Recensione a cura di Matteo Mapelli

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