Quarta fatica sulla lunga distanza per gli Shylock, act germanico che prosegue in maniera molto piacevole quella “tradizione” locale capace di convertire in qualcosa di estremamente godibile e costruttivo l’ammirazione per certi suoni tipicamente “americani”.
Un’interpretazione che, a partire dai maestri Scorpions (periodo post “Animal magnetism”), è divenuta un vero e proprio marchio di fabbrica di molte formazioni nordeuropee, quali Bonfire, Shakra, Jaded Heart, Mad Max e Gotthard, tra gli altri.
Attento anche alle ultime tendenze del pop-rock melodico contemporaneo (abbastanza evidente il tocco alla The Rasmus presente nell’avvincente “U feel”, ad esempio), “Devotion” si rivela, dunque, se non proprio come l’apologia dell’originalità, sicuramente come un disco fresco e frizzante, dove l’intensità emotiva e la componente traente è palpabile, con un sapiente dosaggio tra energia, immediatezza e raffinatezza.
Punto di forza indiscutibile dei nostri kraut-rockers è sicuramente la voce di Matthias Schenk, affine alle prerogative timbriche di Claus Lessmann (e quindi, per traslazione inversa, si può parlare di un competente ibrido tra le modulazioni di Klaus Meine e Jon Bon Jovi), capace di ammaliare o graffiare in modo assai convincente, a seconda delle varie situazioni espressive.
Piace parecchio anche la chitarra di Johannes Lohr, il quale, senza “sconvolgimenti” memorabili, si dimostra comunque un pregevole riffeur, nonché un più che efficace solista.
Oltre alla già citata “U feel”, dalle sostanziose potenzialità “commerciali”, sono “Eternal life”, “Things like that”, “The rain”, “Ocean”, “Fading memory”, le brillanti “Anybody out there?” e “I wanna live”, senza dimenticare le belle melodie vaporose di “Again” e “New attraction”, a conquistare primariamente con il loro importante afflato seduttivo, per il sollazzo cardio-uditivo dei molti tifosi di questo tipo di suono.
Dovuta menzione aggiuntiva anche per “Farewell (To the champion)”, sia perché è un bel numero pigmentato da armonizzazioni di stampo “adulto”, sia perché si tratta di una bonus track scritta in occasione dell’abbandono dell’attività agonistica di Thomas “Icke” Hassler, che tanto ha fatto per il calcio e per l’hard melodico (ricordiamo che Tommasino ha co-fondato la MTM!).
In definitiva “Devotion” non è nulla di particolarmente “clamoroso”, però è sicuramente un ottimo lavoro, che permette ai suoi autori di schierarsi al fianco dei migliori interpreti di questa particolare attitudine musicale.
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