I Revolution Mother sono una creatura del campione di skateboard Mike Vallely, e forse questa considerazione dovrebbe già fare storcere il naso, non tanto per la "provenzienza" del singer (ruolo ricoperto dallo "Skate-God") quanto per la puzza di operazione commerciale. Revolution Mother dicevamo... beh, risulta abbastanza logico che la madre della rivoluzione non dev'essere per forza rivoluzionaria ed è proprio quello che accade in questo album che di rivoluzionario non ha proprio nulla.
Le 11 tracce qui contenute sono anzi abbastanza anonime, dal sapore molto rock attitude, del tipo Jack Daniels, Marlboro e route 66. Purtroppo però in un genere tanto ingessato su se stesso bisogna saper comporre canzoni davvero degne di nota per lasciare una traccia di sè. Cosa che qui non avviene, anzi, il clichè è sempre dietro l'angolo e la buona prestazione vocale dello skater non riesce a nascondere la palese mancanza di idee degne di nota. Le canzoni hanno un discreto tiro, ma una anche una monotonia disarmante spezzata solo dalla "lenta" Who I Am.... arrivi ad ascoltarla e la frase che ti esce è "ridatemi indietro la monotonia please".
Insomma... inutile indugiare oltre, un disco che si assesta tra l'"assolutamente inutile" e il "ottimo sottobicchiere". Se proprio avete bisogno di un sano rock 'n' roll polveroso senza mezzi termini buttatevi sui nostrani Allhelluja che offrono sicuramente maggiore qualità. Bocciati.
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