Copertina SV

Info

Anno di uscita:2007
Durata:31 min.

Tracklist

  1. WHITE DICTATOR
  2. TRUTH AND OTHER LIES
  3. TRILOGY
  4. SORRY I FORGOT TO PRAY TODAY
  5. JUNK?
  6. IN DEN LETZTEN ZUGEN LIEGT DIE MENSCHEHEIT
  7. DER TOD LASST SICH NICHT BERECHNEN
  8. ANTHROPOMORPHEN GESTIRNS VERGANG

Line up

  • _hein: vocals
  • _glaso: guitar
  • _hacke: bass
  • _hombre: piano & rhodes
  • _pp: drums

Voto medio utenti

Dopo aver lasciato in sospeso questo disco per forse troppo tempo, finalmente lo recensisco. Il motivo di così tanto procrastinare non è dovuto tuttavia alla mia proverbiale pigrizia, quanto alle mutevoli e spesso contrastanti sensazioni che l'ascolto di "Chaos Immanent" mi ha provocato, anche dopo ripetuti e distanziati nel tempo ascolti. Sarà che il genere proposto non è proprio il mio preferito, o che i Freund Hein sono così strani, fatto sta che ancora ora che sto scrivendo non ho l'impressione di avere le idee ben chiare su questo disco, e la mia opinione in merito potrebbe benissimo cambiare nelle prossime ore.
Meglio quindi battere il ferro finchè è caldo e mettere per iscritto le mie impressioni: iniziamo con il dire che la musica degli austriaci Freund Hein ha a che vedere con il metal solo in maniera marginale, volendo etichettare questo lavoro direi che è possibile ritrovare elementi tipici dell'hardcore, altri del rock e una vena progressiva ad arricchire il tutto.
I pezzi presentano una struttura piuttosto composita, con chitarre cimentate in un continuo susseguirsi di riff e fughe, spesso premendo sull'acceleratore ma non dimenticando certo momenti più rilassati ma nel complesso tenendo i ritmi sostenuti per tutta la durata del disco. La voce è quasi sempre pulita, eccezione fatta per qualche frangente in cui si sporca un po', contribuendo anch'essa alla varietà di "Chaos Immanent".
Varietà che è forse troppo forzata e ostentata, poichè è veramente faticoso ricordare e riconoscere i pezzi anche dopo ripetuti ascolti, sintomo che forse la carne messa al fuoco è probabilmente eccessiva rispetto al dovuto con l'ovvia conseguenza che l'album non permette un agile ascolto. Il punto focale del disco è in sostanza questo: in base alla sensibilità di chi ascolta questo può essere il più grande pregio o il peggior difetto di questo lavoro.
Per la prima volta, mi avvalgo quindi di un "Senza Voto" come valutazione e la spiegazione di questa mia scelta è data dal fatto che è un disco di cui non sono riuscito ad avere un'opinione precisa, come già spiegato in apertura di recensione.
Per chi ama le sonorità più schizzate, imprevedibili e spiazzanti un'occasione ai Freund Hein può essere concessa, per gli altri direi che non è nemmeno il caso di provarci.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 23 feb 2008 alle 10:14

Uhm, se ci sono sonorità difficili da comprendere e spiegare, 'azz!!! mi ci butto come un pesce.

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