Replosion - Resting Place Of Illusion

Copertina 8

Info

Demo
Anno di uscita:2007
Durata:51 min.

Tracklist

  1. RESTING PLACE OF ILLUSION
  2. THE UNKNOWN GOD
  3. THE FALLEN GATES
  4. CARILLON
  5. A NEW LIFE
  6. LOSING A FRIEND
  7. PUSH ME DOWN
  8. RESTING PLACE OF ILLUSION (RADIO EDIT)
  9. THE UNKNOWN GOD (RADIO EDIT )
  10. A NEW LIFE ( RADIO EDIT)

Line up

  • Mone: bass
  • Mike: drums
  • Fil: vocals
  • Jian: guitars
  • Gabri: keyboards

Voto medio utenti

E' molto importante per una band emergente presentarsi fin dal debutto con uno stile personale e ben definito, se poi ci aggiungiamo un'accurata ricercatezza nei testi ed influenze musicali a cui si attinge senza mai affondare nel plagio, possiamo prospettare ai Replosion un futuro più che roseo. Attiva sulle scene dal 2000, la band formata da membri che provengono da Bologna e Mantova convince per l'approccio fresco ed innovativo al prog metal innestando anche elementi di prog anni '70 (facilmente distinguibili nel suono di piano e tastiere) e curando gli arrangiamenti di ogni brano con sonorità morbide ed atmosferiche che si alternano a melodie di rapido impatto, cambi di tempo mai forzati, felici sconfinamenti nello speed melodic power alla Stratovarius (la trascinante "Push me down" che parla della lotta tra gli uomini alla ricerca del successo, unico modo per sentirsi realizzati), dolci momenti supportati da strati di tastiere come la breve ma intensa "Carillon"e la più lunga "Losing a friend", con una prima parte languida e malinconica sorretta solo da piano e voce ed una seconda più elettrica dove l'incisività di chitarra e tastiere diventa determinante. Tra i brani che più rappresentano lo stile della band, "Resting place of illusion" (la ricerca personale di un luogo che porta all'inizio di una vita vissuta senza gli schemi imposti dalla società) è un riuscito incrocio tra Dream Theater e Symphony X con un refrain orecchiabile e molti cambi di tempo,la potentissima "The unknown God" (ispirato alle popolazioni del Brasile ancora molto legate alla religione e così povere rispetto ad un occidente ricco e ateo) dopo un lungo intro strumentale si alterna tra atmosfere forti e calme supportata da tastiere a metà tra Symphony X ed il vintage prog, reggendosi per tutta la sua durata su un drumming possente ed energico, "The fallen gates" (il percorso dell'uomo, lo sfruttamento delle persone) è una perfetta combinazione tra il prog metal melodico e tecnico dal refrain ancora orecchiabile che spezza la complessità strutturale del brano. Una produzione più curata avrebbe messo maggiormente in risalto le notevoli doti del singer Fil, ma sono difetti da poco: i Replosion hanno idee e capacità tecniche indiscutibili, meritano quindi l'immediato interesse da parte di qualche label.
Recensione a cura di Carlo Viano

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