Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2008
Durata:53 min.
Etichetta:Frontiers
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. SHADOW IN THE RAIN
  2. KING OF THE NIGHT
  3. STORMCHILD
  4. SENTENCED
  5. HELLHORN
  6. MISTER UNIVERSE
  7. DON'T TOUCH THE SUN
  8. RUN DOWN THE HILL
  9. HEART OF DARKNESS
  10. LEARN TO LIVE

Line up

  • Pekka Heino: vocals
  • Tuomas Heikkinen: guitar
  • Torsti Spoof: guitar
  • Marko Niskala: keyboards
  • Pekka Lampinen. bass
  • Valtteri Revonkorpi: drums

Voto medio utenti

Ed eccola l’attesa prima esperienza “ufficiale” dei Leverage con la nostra Frontiers, dopo la ristampa “arricchita” del loro debutto (“Tides”) recentemente rilasciata dall’etichetta partenopea.
Era stata proprio quella riedizione a lasciarmi incredibilmente impressionato, per la classe e la competenza con la quale i sei finlandesi avevano confezionato un suono in bilico tra nobiltà hard ‘n’ heavy e magniloquenza pomp, forgiato dall’eredità di Rainbow da un lato e Magnum dall’altro e dove il contributo di una certa forma di power melodico scandinavo (anch’esso fortemente debitore nei confronti dei dogmi dell’Arcobaleno, pensiamo agli Stratovarius) non aveva mancato di far sentire la sua presenza.
Per poter esprimere un parere “definitivo” sui Leverage, viste anche le “sirene” entusiastiche che li avevano accompagnati, attendevo, però, proprio questo “Blind fire” e oggi posso finalmente dire che abbiamo a che fare con l’ennesimo “colpaccio” della label napoletana, che in questo modo, pur mantenendo la sua vocazione “classica”, smentisce chi l’aveva tacciata di dedicarsi solo ad operazioni di “restyling” delle “vecchie glorie” (come se non ci fosse un enorme merito in questo, tenuto conto, poi, dei clamorosi risultati!) o di assemblare le sue band come si potrebbe fare in un “freddo” laboratorio scientifico.
Feeling, atmosfere immaginifiche, tecnica sopraffina, intensità espressiva e una ricerca melodica di livello superiore, alimentano queste dieci eccellenti canzoni, che proseguono il discorso iniziato con “Tides” e, anche in assenza “dell’effetto sorpresa” che lo aveva caratterizzato, confermano appieno le doti artistiche della formazione finnica.
“Shadow in the rain”(sontuoso up-tempo dal carattere enfatico), “King of the night” (davvero splendida, nella sua fantasiosa e regale pomposità), “Stormchild” (un saltellante e vivace pomp-metal anthem semplicemente irresistibile!), “Sentenced” (un aristocratico numero cadenzato dal refrain mozzafiato), “Heart of darkness” (costruzione armonica deliziosa e nuovo ritornello a “presa rapida”), nonché le suggestive e magiche “Don’t touch the sun” e “Learn to live”, sono i nuovi scintillanti gioiellini da aggiungere alla corposa lista di “preziosi” già stilata dopo l’ascolto di “Tides”, e, se devo essere sincero, personalmente non mi sono affatto dispiaciuti nemmeno i chiaroscuri di “Hellhorn”, abbastanza peculiari nell’economia dell’albo.
All’interno di un collettivo di prim’ordine, lasciatemi lo stesso sottolineare nuovamente la prova di Pekka Heino, talmente bravo da accedere di diritto all’olimpo dei grandi del settore e in grado d’insidiare per il primato di “specialità” pure un certo Jorn Lande.
In sede di bilancio finale, se vogliamo essere “pignoli” (e bisogna esserlo, soprattutto con i migliori!), dobbiamo dire che probabilmente, nel confronto con l’esordio, non c’è stato quell’auspicato ulteriore slancio decisivo “verso l’alto”, quel raggiungimento di un nuovo “record” che ci si aspetta dal campione di razza, e che “Blind fire” rappresenta “solamente” la convalida della strepitosa forza attrattiva di quella musica … io credo di potermi “accontentare” e sono altresì convinto di avere a che fare con “quadri d’autore” che ogni appassionato di heavy-rock gradirà molto aggiungere alla propria collezione.
Recensione a cura di Marco Aimasso
Commento

Band appena scoperta...album davvero buono! Mi procurerò anche "Tides"...

Primo colpo dell'anno per Frontiers!

Album esaltante per chi ama il genere e non disdegna un pizzico di personalità in più. Il song writing si attesta sugli stessi livelli di Tides, mentre "Blind Fire" segna un deciso passo avanti in termini di sound e produzione. Senza dilungarmi troppo sottolineo la prestazione del singer Pekka Heino, una delle migliori ugole in circolazione, e mi unisco nel fare i complimenti alla Frontiers, che per questo inizio di 2008 ha in serbo almeno altri tre colpacci clamorosi!

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