Niente da dire, i Lost Dream ci sanno fare.
Con gli strumenti e con le idee, perché il loro cocktail di grunge e stoner, alleggerito nel pop e spruzzato da un leggero alito malinconico (del resto, con un titolo come “The beauty of the dark”!), frutto di un attento ascolto di Nirvana, Kyuss e Queens Of The Stone Age, piace parecchio.
Cinque brani intensi, congegnati attorno alla pregevole conduzione vocale dell’ottima Feffa, una vocalist che modula la sua laringe in maniera piacevolmente sorprendente per il genere, con quel timbro che sembra a volte quasi volersi allineare alle peculiarità interpretative delle cantanti d’estrazione gothic e sempre rivela una sostanziosa preparazione specifica, presumibilmente forgiata sull’ascolto delle grandi voci femminili del rock “classico”.
Le mie preferenze, nonostante un più che buon livello complessivo, vanno a “Suck & smile”, coinvolgente numero sulle orme dei QOTSA, alle cadenze e alle pulsazioni di “I don’t mind” e a “You’re not afraid”, autentico showcase delle capacità canore di Miss D’ambrosio, la quale si muove con sicurezza su di una struttura armonica sinuosa e inquieta al medesimo tempo.
Non c’è molto altro da aggiungere, se non esortare i ragazzi della provincia casertana a proseguire il loro cammino artistico su di una strada che appare davvero quella giusta, e attendere il momento in cui sarà possibile valutare la terza tappa (il primo demo del 2005, s’intitolava “Garden of desire”) di questo interessante percorso, sperando che in quel caso la musica sia supportata anche da una presentazione “estetica” alla sua altezza, perché se è pur vero che questi aspetti non sono fondamentali, un’anonima copertina “fotocopiata” come quella di “The beauty of the dark”, non contribuisce certo a sviluppare una grande attrazione istantanea.
Contatti: http://www.myspace.com/lostdreamspace
e-mail:
enza_dambrosio@yahoo.it
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