Prima uscita discografica del quartetto trevigiano, questo Fuel è un EP composto da sei tracce polverose, lontane sia nel tempo che nello spazio dal gruppo che le ha scritte. Alle volte una data e un luogo fanno capire molto meglio di una lunga descrizione dunque dovrebbe bastarvi pensare agli anni '70 e alla Death Valley californiana, l'intersezione spazio-temporale non dovrebbe lasciarvi alcun dubbio sullo stile di quest'album.
Il rock regna sovrano in questa mezz'ora scarsa di musica, un rock sudato, polveroso e rovente, minimale nella forma ma ricco di particolari. Si pensi agli AC/DC per esempio ma anche ai Kyuss.
Le canzoni sono molto immediate e di facile presa. Non stupiscono ne brillano per la loro originalità ma rimediano ampiamente con una buonissima qualità in tutte le loro sfaccettature; dalla psichedelia all'utilizzo dello slide, passando per le soluzioni più canoniche e gli assoli.
La produzione è ottima e ogni strumentista fa più che degnamente la sua parte. Forse solo il canto, anche se raramente, pare uscire dal tessuto sonoro e non amalgamarsi bene, ma è un difettuccio marginale, un pagare la propria inesperienza che sono sicuro col tempo sparirà.
Con fiducia allora non resta che aspettarli al varco del full-lenght, godendosi questo EP di qualità che lascia ben sperare per il futuro.
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