Copertina 7,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2002
Durata:47 min.
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. RIDERS OF THE STORM
  2. HEARTS ON FIRE
  3. ON THE EDGE OF HONOUR
  4. CRIMSON THUNDER
  5. LORE OF THE ARCANE
  6. TRAILBLAZERS
  7. DREAMS COME TRUE
  8. ANGEL OF MERCY
  9. THE UNFORGIVING BLADE
  10. IN MEMORIAN
  11. HERO'S RETURN

Line up

  • Joacim Cans: vocals
  • Oscar Dronjak: guitars
  • Stefan Elmgren: guitars
  • Magnus Rosen: bass
  • Anders Johansson: drums

Voto medio utenti

Quando mi è arrivato da recensire questo "Crimson Thunder" tutto mi sarei aspettato fuorché di alzare il volume e farci sopra del buon sano e vecchio headbanging. Non sono certo tra quegli incompetenti che odiano la band svedese ritenendola la maggior espressione di quel melodic bombastic sissy pseudo-power metal che impazza negli ultimi anni, genere con il quale gli Hammerfall, dalle ritmiche rocciose e lontane dagli abusati e patetici neoclassicismi, non hanno nulla a che fare. Le critiche che si possono muovere al combo svedese ci sono, non si può negare: canzoni sempliciotte e banali, cliché farseschi nelle liriche e, soprattutto, un cantato che, per quanto sincero e genuino, si è sempre dimostrato poco grintoso se non alle volte del tutto fuori tema. Rispetto agli esordi la band di Cans e Dronjak è cambiata non poco e già molti avevano intuito una maturazione notevole nel songwriting che stava portando pian piano all'abbandono di quelle sonorità che il nostro caporedattore definirebbe "becer power metal" (da leggersi: doppia cassa ad elicottero, riff pedissequi e ritornelli mielosi). Questo "Crimson Thunder" rappresenta un ulteriore passo in avanti in questa direzione, accentuando lo spostamento verso lidi più genuinamente "heavy metal" e retrò. Al giorno d'oggi anzi si può arrivare persino a non aizzare la vecchia guardia etichettando gli Hammerfall come una "power metal" band; sì, perché per molti versi è davvero un album power metal, e quando uso questa definizione non la intendo nell'erroneo significato acquisito negli ultimi anni, bensì la intendo nella sua accezione più pura, indicando come esempio innanzitutto gli Accept di Udo Dirkschneider. "Crimson Thunder" è un album che privilegia infatti i mid-tempos rocciosi o la cassa ad ottavi, e le ritmiche semplici ma d'effetto, granitiche e corpose, abbandonando le melodie dei ritornelli degne delle sigle cartoni animati ed optando invece per robusti cori diretti e d'impatto, come nella ottima "Hearts on Fire" o nella title-track, senza dubbio due degli episodi più riusciti del lotto. Da "Riders of the Storm" a "Hero's Return" l'impressione è quella di un passo indietro nel tempo, con un tentativo ancor più evidente di riprendere sonorità e atteggiamenti '80, e prova ne è anche la cover di un brano storico dei Chastain estratto dal grandioso "Ruler of the Wasteland" (1986). Già, come ottava traccia ecco infatti niente meno che "Angel of Mercy", al tempo cantata dalla indimenticabile singer Leather e oggi re-interpretata alla grande da Joacim Cans. Decisiva per quest'ultimo sembra essere stata anche la parentesi Warlord, che è riuscita a fargli sfoderare quegli artigli che finora erano rimasti nascosti, allontanando lo spettro delle prestazioni scialbe e prive di mordente del passato che avevano fatto storcere il naso a molti. Insomma, "Crimson Thunder" è un album sorprendente, che risulta molto meno "commerciale" e sempliciotto; il mio parere è che la band può crescere ulteriormente, abbandonando definitivamente il "becer power" che purtroppo torna ogni tanto a galla, come nella evitabile "On the Edge of Honour" o nella melodica "Trailblazers". Nel complesso si tratta comunque di un grande passo in avanti rispetto a quanto fatto sinora, che potrebbe portare molti a rivalutare le capacità artistiche della band svedese, che finalmente si dimostra all'altezza della propria fama. Purtroppo però si sa già come andrà a finire: gli Hammerfall sono uno di quei gruppi che per la propria coerenza dividono in due il pubblico: da un lato gli accaniti sostenitori che si comprerebbero pure un album di flatulenze dei propri beniamini, dall'altro chi li conosce approssimativamente e li stronca senza appello. Se qualcuno di voi sta come me nel mezzo, dia un ascolto a questo "Crimson Thunder": potrà rivelarsi una piacevole sorpresa.
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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