Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2008
Durata:40 min.
Etichetta:Sweet Poison Records
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. FULL THROTTLE
  2. ROLLING
  3. DON’T STOP
  4. I WANNA ROCK YOU
  5. ONLY LOVE
  6. NORTH WINDS
  7. BABY
  8. RIGHT NOW
  9. I’LL NEVER BE YOU
  10. NOTHIN’ ELSE

Line up

  • Andy Ringoli: guitars
  • Simone Almasio: guitars
  • Matt Albarelli: vocals
  • Valentino Rello: bass
  • Ul Giurgin: drums
  • Walt Borrelli: hammond and keyboards

Voto medio utenti

I varesini Homerun li ho scoperti lo scorso anno, dopo l’ascolto di un promo di tre pezzi che già rivelava molte delle loro potenzialità. Oggi, con l’album di debutto fresco di stampa, posso essere felice di non essermi sbagliato: “Don’t stop” è un lavoro coi fiocchi, e gli Homerun una delle realtà più interessanti che il nostro paese abbia partorito negli ultimi anni.
La proposta è chiarissima: un hard rock semplice, sanguigno e scanzonato, che guarda ai vari Bon Jovi, Ratt, Poison, Europe, Gotthard, senza elaborare una proposta stilistica che possa definirsi personale, ma neppure senza clonare il tutto con ottusa noncuranza. In parole povere: i pezzi sono scontati ma sinceri, sono suonati col cuore, e soprattutto spaccano da paura! “Full throttle” e “Rolling” sembrano uscite da “Dial hard” dei Gotthard (forse anche per la fortissima somiglianza tra la voce di Matt Albarelli e quella di Steve Lee, anche se, mi spiace dirlo, il confronto è abbastanza impietoso), e non fanno assolutamente star fermi, tanto irresistibile è il loro incedere! La title track è senza dubbio il loro pezzo più riuscito: in questo caso siamo più sui lidi platinati dei Bon Jovi, il chorus è tra i più belli del disco e l’inizio con la chitarra acustica non fa che caricarla ancora di più. “I wanna rock you” e “Baby” potrebbero sembrare ingenue, e senza dubbio lo sono, ma aspettiamo a sentirle dal vivo: quante band esordienti al giorno d’oggi scrivono pezzi di tale impatto? Anche la semplicità deve saper funzionare, dopo tutto! E infatti quando gli Homerun si lanciano in costruzioni più complesse, come la lunga e semiacustica “North wind”, le cose riescono solo a metà. Migliori invece le due ballate: “Only love”, ruvida come gli anni ’80 insegnano, e perfetta per fare impazzire le ragazzine (anche se mi sa che non ce ne sarà nemmeno una che avrà modo di ascoltarla!), mentre la conclusiva “Nothin’ else” è sostenuta dalla sola chitarra acustica e da un’armonica molto poetica; un brano a cavallo tra Springsteen e Neil Young, perfetto per chiudere il disco.
Il tutto è poi valorizzato da una produzione notevole, se si pensa al budget sicuramente ridotto avuto a disposizione; un sound impreziosito dal mastering di Frank Caruso, chitarrista degli Arachnes, che per l’occasione firma anche un solo in “North winds”. Tutta la band è all’altezza, anche se menzione particolare va fatta per il drumming potente e preciso di Giorgio Annoni (legato ai suoi Longobardeath al punto da utilizzare anche qui il suo nome d’arte) e al grande lavoro all’hammond di Walt Borrelli: roba d’altri tempi, ragazzi! Sul leader Matt Albarelli ho già detto: ottimo songwriter (firma infatti tutte e dieci le composizioni) e discreto cantante, anche se l’impressione è che debba trovare ancora uno stile tutto suo.
In conclusione, non possiamo che lodare gli Homerun per questo sfolgorante esordio, e speriamo che il recente successo dei Gotthard (a cui devono sicuramente aver rubato l’idea per il monicker!) nel nostro paese contribuisca a spingerli in alto come meriterebbero. Comprate questo disco: è distribuito dalla Self, quindi non vale dire che non si trova in giro…
Recensione a cura di Luca Franceschini
Commento

Grandi Homerun! Davvero un buon lavoro questo "Don't Stop"...

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