Copertina 8

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2007
Durata:51 min.
Etichetta:Inside Out
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. LIFELINE
  2. BOOK OF LIES
  3. SIDEWAYS
  4. CAN’T YOU SEE ME NOW?
  5. CORKENTELLIS
  6. MORE THAN I DESERVE
  7. SOUND ADVICE
  8. 10.000 DAYS
  9. IT NEVER ENDS

Line up

  • Michael Sadler: vocals
  • Jim Crichton: bass, keyboards
  • Ian Crichton: guitar
  • Jim Gilmour: keyboards
  • Brian Doerner: drums

Voto medio utenti

Quello che state per leggere è un appello. Ovviamente non rivolto ai loro fans, che credo ormai abbiano già inserito con soddisfazione quest’ennesimo gioiellino nella preziosa collezione di dischi, ma a chi per troppo tempo ha “colpevolmente” ignorato la sostanziosa qualità dei Saga e pure è solito compiacersi attraverso l’ascolto di percezioni emozionali, di tocchi da e per l’anima, di folate di sensibilità.
Anche se ogni pezzo della loro corposa discografia passata rappresenta una buona occasione per riparare a tale “inspiegabile” (abbastanza diffusa, almeno in Italia) indifferenza, questo “10.000 Days” è presumibilmente l’ultima possibilità di vedere i canadesi nella loro configurazione più rappresentativa, impegnati con delle nuove composizioni.
Michael Sadler, lo “storico” e inconfondibile singer della band ha, infatti, annunciato da tempo al mondo la sua decisione di abbandonare i compagni di trent’anni di splendide avventure, per dedicarsi ai suoi affetti familiari ed è davvero difficile pensare ad una versione dei Saga priva della sua magica espressività vocale.
Il Cd è ancora una volta sontuoso, marchiato dalla tipica attitudine artistica dei nostri canucks, piena zeppa d’intrecci passionali e copiosi fiotti emotivi che si rivelano tramite un techno-prog-pomp rock estroso e tuttavia mai “freddamente estetizzante”. Non ci sono “sorprese”, questo è innegabile, e forse a volte si fa subdolamente strada l’impressione che sia stato realizzato inserendo quel “pilota automatico” che è spesso prerogativa dei musicisti dalle virtù e dalla carriera inattaccabile, ma se poi il risultato finale è così coinvolgente e suggestivo, chi ha voglia di preoccuparsi di questi, tutto sommato trascurabili, “dettagli”?
Sadler canta con il consueto trasporto interpretativo e anzi sembra quasi metterci ancora maggiore pathos, come se volesse gratificare tutti gli estimatori del gruppo con un commiato indimenticabile (non escludo, però, che si tratti di una “suggestione” personale alimentata dalla situazione contingente!) e i suoi soci, con in testa l’incredibile tastierista di “ruolo” Jim Gilmour e l’abile chitarrista Ian Crichton che solca sconfinati orizzonti di misura e raffinatezza, a sostenerlo da par loro in brani talmente belli da mettere in soggezione molti dei “suonatori del rock” appartenenti a tutte le epoche.
Su tutti, doverosa segnalazione per “Lifeline”, “Book of lies”, “10.000 Days” e per il piccolo capolavoro “Sideways”, superbi ceselli armonici immaginifici e inebrianti, per “More than I deserve”, dalla semplicità toccante e per lo strumentale “Corkentellis”, in grado di mettere a tacere chi ha snobisticamente sottovalutato i Saga perché ritenuti “troppo poco prog”.
Non mi resta che ribadire con forza l’accorato invito a non rimanere sordi anche stavolta di fronte a queste note di una bellezza elegante, istantanea e “prepotente” al tempo stesso … se è vero che il futuro è in qualche modo incerto, non c’è altresì dubbio che il presente brilla di un’abbacinante luce propria.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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