E' solo una mia impressione, o George Bellas è uno dei chitarristi più prolifici dell'universo conosciuto? In poco più di dieci anni di carriera il talentuoso guitar-hero a stelle e strisce è stato protagonista di quasi venti diversi album, e benchè le capacità tecniche non facciano certo difetto al bravissimo George, ho la triste impressione che ormai le idee stiano un po' scarseggiando.
I Palace Terrace ci vengono presentati come il progetto di rock Progressive Neoclassico più straordinario della storia della musica, in cui Sasha Horn si occupa della batteria, Jonathan Marshall delle parti vocali e Bellas di tutto il resto. Purtroppo il risultato finale è assai lontano da quanto affermato dalla Lion Music, un disco che si rifa pesantemente alle composizioni più orchestrali dei Symphony X, degli Adagio e dell'immancabile Malmsteen, senza aggiungere assolutamente niente a quanto già composto dai gruppi appena citati.
Il songwriting si rivela assolutamente lineare e privo di spessore, la produzione è in linea con gli standard della Lion Music (e questo ovviamente non può essere un complimento), la voce di Marshall è gradevole ma percorre sempre le stesse linee vocali. Interessante invece la cura riservata ai cori e alle backing vocals, che in diversi punti mi hanno ricordato i Queen più teatrali.
Bellas rimane comunque un signor chitarrista, e questo di per sé può rivelarsi un buon motivo per acquistare il disco. Ma soltanto i fan più accaniti di George potrebbero essere interessati a “Flying Through Infinity”, perchè lo stesso Bellas ha fatto molto di meglio in passato.
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