Domanda: c'era veramente bisogno di un nuovo disco dei tedeschi Metalium, a solo un anno di distanza dal predecessore
Nothing to Undo? Risposta: no.
La compagine power metal crucca giunge, con questo
Incubus - chapter seven, ovviamente alla settima fatica discografica, e le coordinate sonore e stilistiche non cambiano di una virgola: i nostri suonano power metal, puro, semplice, pure troppo.
9 brani più un'opener che hanno nella derivatività delle soluzioni sonore la più grande pecca, eppure è un peccato perchè il disco si apre bene con una
Resurrection potentissima e convincente. Ma il resto del menù, cari lettori, non fa gridare al miracolo, scadendo spesso nel 'già sentito', od inalberandosi a volte nel 'meglio non sentirlo', come nel caso della traccia n°4, l'omonima
Incubus, che sembra partorita dalla mente dei Tenacious D! E tutto questo senza nulla togliere al genio di Black e Gass...
Pochi i momenti che mi sento di salvare, come la potente
Meet your Maker, veloce e d'impatto. Le canzoni si rifanno ad un filone già prosciugato da bands come gli Helloween e compagnia danzante, rimandando per la cattiveria dell'interpretazione più a cose dei Primal Fear, o degli ultimi At Vance. In buona sostanza, alla fine, la sensazione è di un disco dove le intenzioni non riescono a raggiungere i risultati, insomma, una band che 'si impegna, ma potrebbe fare di più'... come a scuola.
Consigliato ai fans del Metalium, agli irriducibili del power, ma non a chi cerca qualcosa di più del solito minestrone.
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