Sembra proprio che la Massacre si sia presa l'incarico di promuovere alcuni gruppi che per un motivo o per l'altro erano rimasti sinora in seconda linea. Così, dopo aver "rimandato al fronte" gli Hellion, i Nasty Savage ed i Seventh Avenue, tocca ora ai
Lanfear. Come i Seventh Avenue sono anche loro tedeschi, con una buona dose di lavori alle spalle piuttosto datati ("Towers" del '96 e "Zero Poems" del '99) ed anche loro ben attrezzati per l'occasione. Più powereggianti, senza le parti folk e leggermente meno progressive rispetto agli esordi, i Lanfear presentano nelle loro file un nuovo cantante, Tobias Althammer che ha sostituito il precedente Stefan Zoerner. Stefan era anche tastierista della band, incarico ora coperto da Richie Seibel (Charisma ed Ivanhoe) e credo svolgesse un ruolo importante nel songwriting, questo dovrebbe giustificare l'aria nuova che si respira su "The Art Effect". Molto meno scontati di quanto si potrebbe pensare, i Lanfear evitano di cadere nel tranello delle sirene tentatrici, diciamo Helloween e Stratovarius, per rivolgersi a soluzioni più complesse, talvolta con spunti vicini ad un metal energico ed elegante alla Queensryche ("The Artefact"), ma sopratutto al limite di un thrash tecnico e moderno come quello che affiora invece su "Conscience Inc.", sull'ottima "The Spell" e soprattutto su "Stigmatized", vero highlight del disco. Non so dirvi come mai Stefan Zoerner ha abbandonato il gruppo, ma mi è subito chiaro il perché della scelta di Althammer: si tratta di un singer dotatissimo in grado di cambiare il corso ad un brano. Fondamentale poi il lavoro svolto in sede ritmica da Kai Schindelar e Jürgen Schrank ma anche quello alla chitarra da parte di Markus Ullrich. In effetti "The Art Effect" dà l'idea di un gruppo smaliziato, di cinque musicisti sostenuti da una ottima preparazione tecnica e con idee interessanti. "Deeper" ad esempio è un brano ben articolato, inizialmente atmosferico per poi ergersi improvvisamente, un po' alla Angel Dust. Trovo comunque difficile trovare dei paragoni per i Lanfear, mi viene più facile additarli come una di quelle band, e non sono molte, che hanno saputo creare una manciata di brani freschi e convincenti cercando di evitare schemi già collaudati, o perlomeno non troppo sfruttati.
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