Dopo 5 anni di silenzio tornano gli svedesi The Equinox Ov The Gods, della cui originale line-up resta solo il cantante Frank Wallin. Il quarto disco della band, il qui presente “Fragments Of Lust & Decay” è un disco decisamente particolare e atipico, perché è atipica la modalità con la quale si miscelano le diverse componenti del sound.
Si toccano un po’ tutti i generi oscuri, dal Dark al Gothic, passando per qualche puntata nel doom e nel black, con cori femminili, tastiere e un tipo di cantato che si dibatte tra teatrali declamazioni e sgraziate growling vocals.
Il songwriting ne risulta fortemente condizionato, perché spesso non riesce a conciliare in maniera efficace la forma canzone, qualsiasi essa sia, con la voglia di suonare eclettici e variegati. Di certo l’atmosfera oscura non difetta, e ci mancherebbe viste le premesse, anche perché comunque la band è fortemente debitrice della scuola occulta/esoterica di Aleister Crowley e del suo “Do what thou wilt shall be the whole of the Law”.
Ciò che non convince di questo disco è soprattutto la voce del singer, a volte troppo marziale per le atmosfere oscure delle canzoni e spesso dissonante rispetto alle tastiere e ai cori femminili.
Vorrei sottolineare anche una certa mancanza di mordente, se non fosse che gli TEOTG di sicuro non sono votati all’impatto, ma sicuramente un po’ di dinamismo in più non avrebbe guastato.
In definitiva un disco con ottime premesse ma non propriamente ben focalizzato sull’obiettivo.
Non eslcudo che a qualcuno la particolarità di questa proposta possa piacere, agli altri dico di guardare oltre.
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