Parliamo prima di tutto dell’artwork. Un artwork bellissimo. In copertina un dipinto simbolista che potrebbe essere tranquillamente uno dei capolavori di un Dalì o di un Mirò e che è invece opera del polacco Jacek Yerka, storico curatore grafico dei passati lavori di Lana. E che dire delle foto all’interno del cd, realizzate dal famoso fotografo di San Francisco Marco Leialoha che arricchisce con il proprio stile visionario il mondo fantastico della cantante californiana.
Per una volta dunque non abbiamo cominciato parlando della musica ma non per questo essa risulta trascurabile, anzi. Questo nuovo album di una delle più celebri ladies del metal è un concentrato di rock melodico e sinfonico, frutto di un eccellente songwriting e cosparso di svettanti melodie, lussureggianti arrangiamenti di chitarre e tastiere, tutti spientemente intreccianti in un insieme orchestrale dal tipico marchio Lana Lane.
Registrato nei Paesi Bassi e a San Francisco, questo “Red Planet Boulevard" combina un feeling rock misterioso e ancestrale di stampo europeo con la leggendaria atmosfera della Bay Area californiana. Questo mix di influenze diverse emerge anche dalla produzione, allo stesso tempo ampollosa e moody, chiara e forte, intima ed estroversa.
Lana si è avvalsa di una line-up di incredibile talento ed efficacia, composta dal produttore/tastierista Erik Noorlander che per l’occasione ha composto tutte le linee di basso, e dai suoi storici collaboratori, gli olandesi Peer Verschuren alla chitarra ed Ernst Van Ee alla batteria, un trio che in terra arancione viene definito “una sorta ‘Led Zeppelin’ con un chitarrista, un batterista e un tastierista che suona il basso”.
Muri di chitarre, tappeti di tastiere e fraseggi di basso e batteria guidano gli arrangiamenti con energia ed esuberanza.
Tutti i dodici brani mostrano un affiatamento incredibile che valorizza forse in modo unico il talento e la potenze della Lane: l’incedere haevy di Into the Fire, Capture the Sun e Angels and Magicians, la power ballad Jessica che ci riporta al debut album di Lana del 1995, "Love is an illusion", e le anthemiche Shine, The Frozen Sea e No Tears Left che invece mostrano un suono tipicamente nuovo millennio perfettamente a suo agio con l'odierna generazione da i-Pod.
L’up tempo Stepford, Usa ri-racconta la storia di una tranquilla cittadina rurale mentre The sheltering sorrow è una romantica ballad dalle forti connotazioni di rock sinfonico primi anni ‘60. L'album si conclude con la title track, Red planet Boulevard, in cui i temi di ciascuna song sono ripresi in una composizione di pomposo rock orchestrale.
Cari fans di symphonic e melodic rock, questo “Red planet boulevard” è una release che non potete lasciarvi sfuggire. Lady Lane e la sua meravigliosa ugola hanno fatto ancora una volta centro.
Provare per credere.
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