Fa capolino nei negozi un nuovo album dei californiani X-sinner, “Fire it up”.
Ad onor del vero non si tratta di un vero e proprio new album ma di una ripubblicazione del loro secondo lavoro “Peace Treaty” con l’aggiunta di “Fire it up”.
Appare evidente che siamo di fronte ad una Hard Rock Band che non è rimasta immune dal fenomeno chiamato AC/DC. Gli americani non nascondono questa peculiarità; già dai primi accordi del brano che da il nome all’album, “Fire it up”, non si può fare a meno di accostare la loro musica a quella del gruppo australiano: sia per voce che per sonorità.
E' un album piacevole da ascoltare, ben registrato anche se le timbriche risultano meno potenti degli AC/DC ma sicuramente con suoni caldi e ben bilanciati.
I fraseggi di chitarra ricordano moltissimo lo “Young Style” anche se in qualche caso risulta veramente ostentato. Bella anche la voce, non priva però di difetti e particolarmente più acuta di quella di Brian Johnson.
In alcuni brani è possibile trovare somiglianze e richiami a gruppi in voga negli anni '80, come Def Leppard, Thin Lizzy, Ratt, Poison ed anche un po' di Queensrÿche. In “Getch Ya” è anche presente, alla fine del brano, un omaggio-richiamo a “Day Tripper (The Beatles)” ed “(I Can't Get No) Satisfaction (Rolling Stones)”.
Nell'insieme l'album scorre piacevolmente, senza però particolari picchi di gloria e, al di là delle considerazioni critiche, gli X-sinner hanno il pregio di farci ascoltare brani di buona fattura, lasciandoci persino il dubbio sulla possibilità di aver ascoltato una cover.
Le capacità di composizione non mancano e probabilmente avremo modo di valutarlo nel nuovo album di inediti “World Covered in Blood” previsto in uscita questa primavera.
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